sabato 7 novembre 2009

A proposito di violenza...

Andai solo una volta alle riunioni del gruppo di appoggio per donne maltrattate (…)
Le storie che ascoltai erano spaventosamente simili alla mia. Uomini che bevevano molto, che negavano categoricamente le loro aggressioni utilizzando ogni trucco per smontare l’evidenza e far sì che la loro compagna finisse per pensare di essere lei la pazza; uomini che attribuivano alle compagne la responsabilità della loro condotta; uomini che non ascoltavano mai, che non rendevano conto di niente, non rispondevano alle domande, manipolavano le parole della partner e le usavano contro di lei, sbattendogliele in faccia nelle discussioni come boomerang; uomini che non esprimevano i loro sentimenti e non rispettavano quelli degli altri; uomini che non offrivano mai appoggio in momenti di crisi; uomini che nei conflitti ricorrevano a frasi offensive, a insulti, allo scherno o all’umiliazione; uomini con cui qualsiasi scambio di opinione degenerava in una lite furibonda perché non permettevano a nessuno di contraddirli; uomini che insistevano nel considerare sempre la compagna una squilibrata, una stupida o un’incapace, per poi ribaltare la cosa quando lei stava per lasciarli, momento in cui sembravano dimenticare tutta la loro disistima; uomini che un giorno guardavano le loro donne con disprezzo e le incolpavano di tutti i loro guai e il giorno dopo le consideravano la loro unica ragione di vita, e poi, daccapo, adorandole e detestandole in modo alterno, in un continuo saliscendi emotivo che le lasciava sconcertate e indifese, incapaci di reagire agli insulti e alle minacce; uomini sempre gelosi, che non davano mai spiegazioni delle proprie azioni, che in pubblico facevano le vittime spiegando che erano le loro donne a essere gelose, possessive, aggressive, isteriche; uomini il cui controllo era sempre giustificato dalle buone intenzioni, e donne che finivano sempre per giustificarli e assicuravano che, malgrado tutto, continuavano ad amarli. Proprio come me. Eppure io non ero mai stata maltrattata, nessuno mi aveva mai picchiata, non avevo mai subito violenza.

L. Extebarría, Una donna in bilico .

2 commenti:

Lola ha detto...

Bello, bellissimo, duro e amaro. Penso la cosa più difficile sia sapersi una donna maltrattata senza cadere nel vittimismo paralizzante, nel rancore e risentimento debilitanti, nelle lamentele inocue e funzionali al modello o, forse peggio ancora, nella retorica dell'esaltazione femminile. Sono trappole poco politiche che non ci aiutano a vedere, capire e cercare di trasformare la realtà.
In questo senso, più difficile ancora è accetare che un uomo che non ha messo in discussione il suo modo di stare nel mondo -in quanto uomo- esercita violenza quotidiana anche se non picchia le donne. Lo fa non solo in tutti i casi che elenca Lucia Etxebarria ma anche quando crede di essere lui a dare e togliere la parole alla donna nel mondo. Non sa ascoltare la parola della donna. E non lo sa fare quando parla a nome suo in pubblico essendo lei davanti (o no), o quando interviene per approvare quello che dice la donna, o quando smonta il suo racconto con una semplice e stupida battuttina.
Lo fa quando non vuole mettere in discussione i suoi rapporti con gli altri uomini (padre, fratelli, amici) e continua a parlare con loro della donna come oggetto sessuale, del suo corpo, delle escort... ovviamente di nascosto perchè sono anche dei vigliacchi e hanno bisogno di essere accettati dal mondo maschile in cui continuano a vivere.
Lo fa quando crede che tutto questo sostanzialmente è una rottura di palle e se la cava con un po' di attenzione ... si crede furbo perchè ha capito che essere di sinistra oggi vuol dire essere anche un po' femminista.... giusto un po' senza sconvolgersi la vita tanto lui è il meglio che c'è...è un eroe visto quello che c'è intorno. Come si dice in Spagna: "nel paese dei ciechi il guercio è il re". Certo, alla fine povero guercio ... potendo guardare il mondo con tutti i due occhi!

mandana ha detto...

Mi sembra il nostro mondo è diventato molto piccolo, fatto dai maltrattamenti, il corpo oggetto,le scort,...
Forse stiamo precipitando nel burrone del pessimismo e una volta finite la dentro, sicuramente non saranno gli uomini a salvarci. Certo, non nego che ci siano tanti problemi, ma non perdiamoci di vista le figure positive che possono esserci di guida. Un esempio molto recente; Angela Merkel che ha partecipato 20 anni fa a buttare giù "il muro" di Berlino e non soltanto e
ieri sera ancora a distanza di venti anni l'ha ripetuto in un gesto giocoso.
Angela di strada ne ha fatte e come lei ci sono tante altre donne che magari non hanno fama o degli importanti posizioni sociali ma di sicuro il corraggio non le manca...
un altro esempio: Noi " Presenti, differenti" .