venerdì 26 giugno 2009

Un'altra notazione frettolosissima: Michael Jackson e il rifiuto del corpo e/o di un’identità

Vedendo gli afroamericani piangere la morte di Michael Jackson mi domandavo come si sentono quelli che come loro hanno visto cancellare dal corpo un elemento (penso) essenziale della loro identità: il colore della pelle. Cancellato poi attraverso la trasformazione del corpo per assimilarlo a un’identità dominante: i bianchi! Da una cosa sono passata ad un’altra e pensavo ai transessuali, oppure al fatto che dal punto di vista della differenza sessuale conosco solo esempi di uomini che trasformano il loro corpo per assomigliare al nostro, a quello di donna e nessuna donna che voglia avere il corpo dell’uomo o mi sbaglio?. Se ci fermiamo solo al corpo e al desiderio di trasformarlo in quello di donna….che vuol dire questo? che siamo portatrici di un’identità dominante? che siamo portatrici dell’oggetto del desiderio del patriarcato? perché una donna pur desiderando essere un uomo non rinuncia così facilmente al suo corpo di donna? Solo a causa di limiti della scienza o c’è anche dell’altro? Il corpo della donna come dono…..

3 commenti:

mandana ha detto...

considero il corpo di donna un dono per il suo funzionamento. E la rabbia dell'uomo per questa mancanza di perfezione e molti di loro con una scelta sessuale alternativa vorrebbero sentire ciò a loro manca o mi sbaglio.

Lola ha detto...

si credo anch'io che lo sia. E non lo dico dalla retorica della forza femminile ma dalla presa di consapevolezza che dà l'esperienza di vivere nel corpo di una donna e imparare ad ascoltare la sua saggezza (direbbe la Northrup). Poi però mi chiedo: si pongono gli uomini davanti al paradosso che il loro corpo è oggetto del rifiuto e della trasformazione più di quanto non lo sia il nostro?

mandana ha detto...

Io credo che gli uomini non abbiano la cosapevolezza che hanno donne del loro corpo. E al contrario di noi non si pongono interrogativi al riguardo. Sono molto meno preparati rispetto le donne nei confronti del loro corpo e hanno più paura di conescerlo- dal momento che cominciano ad studiare i loro corpo ( intendo ad qualsiasi stato sociale e culturale e non soltanto chi è esperto di materia ad esempio i medici) caderà per sempre il mito di "uomo" con U maiuscola.