Care,
ecco il report dell'ultimo incontro. Per maggiore organicità, inserirò i punti relativi a progetti specifici anche nelle apposite sezioni, in modo che per ogni progetto/gruppo di lavoro sia più facile controllare lo "stato dell'arte".
Cosa tecnica: ordiniamo i post. Creiamo un'altra sezione, magari titolata “Progetto contro la violenza sulle donne” o “staffetta antiviolenza”, dove metteremo le comunicazioni realative alla staffetta e le belle riflessioni in tema che già diverse di noi stanno postando. Le autrici dei post in questione, se possono, dovrebbero cortesemente modificare i post cliccando sull'icona con la matitina e inserendo nella barra etichetta il nome della sezione, così tutti i post si spostano lì ed è più facile ricostruire lo “storico”.
Procediamo:
la prossima volta che una di noi accenna alla mancanza di obiettivi concreti io credo che dovrò sostenermi con generi di conforto non necessariamente legali, ve lo dico. Un'ora e mezzo mi c'è voluto per riassumere i progetti e le iniziative venute fuori nel solo incontro di mercoledì, acciderba a voi!
Forza forza che siamo davvero vicine a produrre un piccolo ma significativo punto di frattura nella crosta di apatia, indolenza e cinismo che sta ricoprendo il mondo universitario fuori dall'aula M.
Dunque tirate un sospiro, fate un sorriso e iniziate la lettura:
1)per il prossimo mercoledì tutte convocate: iniziamo finalmente il progetto “Glossario” procedendo come stabilito, ovvero portando ognuna il proprio “oggetto culturale/manufatto/manutenuto che dir si voglia”. Tutte abbiamo ribadito la necessità di ripartire da quello come condizione necessaria per posizione intellettuale comune da portar anche all'esterno.
2)Questionario sull'identità di genere: caso finalmente archiviato. Abbiamo raggiunto una versione definitiva, che Valentina impaginerà, e possiamo procedere alla distribuzione.
DOMANDA: CHIEDIAMO DI INDICARE NEL QUESTIONARIOANCHE LA FACOLTA' CUI LE COMPILATRICI ONO ISCRITTE?
Vale o Pina di qui a mercoledì, appena il questionario è pronto anche graficamente vanno al centro Stampa di ateneo e ne fanno 500 copie. Mercoledì ce le dividiamo e decidiamo come distribuire. Sicuramente ne daremo copia ai docenti che iniziano lezioni adesso, chiedendo di darli in classe, poi si tratta di capire come distribuirli nelle varie facoltà. Si è pensato che il metodo migliore per la raccolta è di fissare dei punti, indicati sul questionario, a cui riportarlo (Portineria S. Galgano e S. Niccolò, da inseire nel questionario appaena Michela riceve ok dal preside. Ma vogliamo chiedere anche alle diverse portinerie delle facoltà a cui li lasciamo o si allungano troppo i tempi?)
3)Il gruppo concorda con Michela che sottolinea la necessità di “farci vedere”, ovvero organizzare delle prime uscite pubbliche. Le stesse,ora che il questionario è momentaneamente in standby causa compilazione dello stesso (e comunque dopo si costituirà u gruppo apposito che procederà in autonomia rispetto ai seminari), possono esere pensate e organizzate parallelmente al lavoro che facciamo sul glossario nei mercoledì.
La prima iniziativa potrebbe essere questa: un mercoledì sotto l'8 marzo (il 4 o 11) vorremmo proiettare uno o entrambi i film di Alina Marazzi, “Vogliamo anche le rose” e “Una sola ti vorrei”, una proiezione minimal da fare a Lettere, con dibattito annesso, e che se poi riceve adesioni si può anche pensare di replicare più in grande. Io se siete d'accordo, ma ne parliamo, vorrei coinvolgere (nel senso di far sapere e dare diffusione tramite quel contatto) gli studenti e dottorandi di cinema che fanno parte di LevelFive, l'associazione che abbiamo fondato e che prosegue l'opera di Marco Dinoi.
In ogni caso, per ufficializzare l'iniziativa, Michela ne vorrebbe dare l'annuncio al consiglio di facoltà prossimo del 18 febbraio.
4)La “staffetta contro la violenza” di cui ha parlato Pina (vedi suo post nel blog nostro e mail). Potrebbe essere un'ottima occasione per fare rete tra organizzazioni femminili/femministe e non che sono presenti sul territorio (dal centro donne migranti della corte dei miracoli, da lettere alle contrade al comitato pari opportunità). Pina pensava a una notte bianca in cui tutta la città è “in festa” intorno al tema della violenza sulle donne, occasione che può liberare grandi energie creative. Si tiene dal 26 giungo al 16 luglio. Noi gruppo donne entriamo nel comitato organizzativo o direttivo e iniziamo a pensarci, occupandoci magari di lettere, per riempirla di cose da fare. Chiediamo patrocinio al comune.
A questo si collegano già due progetti:
a) Me ne ha parlato Francesca Balestra oggi: alla riunione del comitato pari opportunità hanno proposto di usare anche l'8 marzo come momento di “lancio” di questa iniziativa e di avvio di un percorso di riflessione e azione intorno al tema della violenza sulle donne. Così l'idea sarebbe di selezionare altri 3 film (oltre a quello/i della Marazzi) che trattino il tema. Pensiamoci già tutte. Io per adesso ho chiesto al laboratorio cinematografico di lettere qualche titolo, e pare che un paio di anni fa Marco Dinoi avesse portato dei dvd proprio per un'iniziativa del CPO. Non so dunque se sarebbe una ripetizione, in ogni caso i dvd- che ho preso – sono:
La vita segreta delle parole, Coixet, 2005
Moolaadé, Sembene, 2004
Water, Deepa Mehta, 2005
Confortorio, Benvenuti, 1992 (ma non sappiamo se è o meno in tema).
La mia super segretaria di dipartimento, Linda Ippolito, consigliava anche:
La sconosciuta, Tornatore, 2008
Racconti di Stoccolma
Altre proposte?
b) Tra le cose che organizziamo noi per la staffetta/notte bianca potrebbe esserci una prima tavola rotonda sul tema della rappresentazione mediale della violenza sulle donne, per denunciare le sistematiche strumentalizzazioni del fenomeno a scopo di consenso politico/controllo sociale nell'ambito della svolta securitaria che stiamo attraversando. Io ci stavo già un po' lavorando, almeno come bozza di bozza di progetto, e appena lo sistemo ve lo mando: la mia idea sarebbe di fare un confronto fra tre agende: quella della politica, quella dei media, quella dell'opinione pubblica (quindi anche con una parte di analisi della ricezione). Ho letto cose veramente interessanti su questo tema. Se ci piace, se funziona, se riusciamo a tagliarlo in modo da poterne fare punto di convergenza dei saperi, delle prospettive disciplinari e degli approcci metodologici presentati entro il gruppo, potremmo penare di presentarlo il prossimo anno come PAR, POR, PRIN. FIRB o un altra qualsiasi formula. In questo modo ci posizioneremmo su una tematica di sicura attualità e urgenza politica e sociale, ma senza rinunciare a esprimere, come gruppo, anche una progettualità e valenza e visibilità scientifica. Anche nell'interesse di chi ancora è studentessa, no?
5)In seguito alla denuncia di Pina sullo stato di emergenza e totale abbandono in cui versa la segreteria studenti, nodo vitale del funzionamento dell'ateneo, e della sua idea di favorire un momento di confronto con tutte le componenti dell'ateneo, si decide di costituirsi “parte in causa” come gruppo donne per richiamare l'attenzione su questo problema in un'occasione istituzionale. Pensiamo che sia molto utile per il problema locale ma anche per quello generale: un modo per iniziare a far circolare e iniettare sane dosi di differenza nel corpo cianotico del nostro ateneo; un modo per esportare quella diversa cultura professionale che rivendichiamo come femminile, quel diverso modo di stare nelle istituzioni, di svolgere i ruoli che tutte svolgiamo, la nostra capacità di costruire relazioni - fondamentali in questo caso - la nostra volontà di prenderci cura di cose e persone, di sicuro l'unico possibile antidoto a questo momento di lassismo, indifferenza, individualismo e degrado materiale e morale in cui l'università si sta ficcando, insieme al resto del paese. E poi può servirci anche per misurarci con questa cultura di cui ci autoproclamiamo vestali. Dove è? In cosa si concretizza? Come si applica? E' davvero matura? Guardate, secondo me questo piccolo passo proposto da Pina può veramente essere rivoluzionario....
Michela nel frattempo si muove per capire quale è la formula migliore per costituirsi parte in causa.
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