lunedì 2 febbraio 2009

alcune riflessioni.....

Salve a tutte!

Purtroppo anche questo fine settimana è stato segnato dall'ennesimo caso di violenza, questa volta ai danni di un senzatetto di origini indiane, bruciato vivo dentro alla stazione di Nettuno, da tre ragazzi, che volevano solo "provare un'emozione forte". Una spirale di violenza che sembra non arrestarsi e che colpisce donne, immigrati, persone che vivono situazioni di disagio economico e sociale e che per questo diventano facili bersagli.
Più volte, in questi mesi, ci siamo interrogate sul ruolo del gruppo; una delle questioni, che almeno per me, è ancora sul tavolo, è proprio il legame diretto che il gruppo dovrebbe costruire con la realtà politica che ci circonda. Dopo questa prima fase di "collaudo", necessaria nel percorso di costruzione della nostra identità, è forse arrivato il momento di fare un salto in avanti, riflettendo e avviando un' elaborazione critica di ciò che sta accadendo in questo particolare momento storico.
Affinchè gli ultimi fatti di cronaca non si perdano nel rumore mediatico o vengano banalizzati, è necessario più che mai leggere la realtà con le "competenze" che fino a questo momento abbiamo acquisito, proprio per costruire una posizione forte che le rifletta.
Questa è la necessità che avverto: mettere a frutto il faticoso percorso di questi mesi per incidere direttamente sul contesto in cui ci muoviamo ogni giorno e con cui dobbiamo fare i conti.
Non so se sono stata chiara, anche perchè ancora devo raccogliere pensieri e idee.

Ci vediamo mercoledi!

Sonia

1 commento:

Lola ha detto...

In queste ultime settimane, direi dal bellissimo "raccontarci" di Pina, ci siamo trovate a riflettere sul percorso che stiamo facendo e su quello che ci aspettiamo dal gruppo, rinviando, credo, una parte importante delle risposte al divenire naturale dei progetti che sono già in atto (questionario, glossario, mappatura e così via). Confidando, credo, in un "andare facendo" senza troppe forzature, potrei dire. Ma in questo camminare insieme la necessità che io avverto più di qualsiasi altra cosa -altre uscite pubbliche o il posizionamento del gruppo rispetto al mondo ingiusto e violento che ci circonda- è la costruzione di un filo che ci sostenga. Non saprei definire bene a cosa mi riferisco ma sicuramente a un "metterci in gioco" partendo da quell’esplicitarci di cui parlava Pina nel suo report attraverso il gesto, la lettura, il fatto, l’atto, il “manotenuto” che ci fa essere qui (se ci fa essere). Credo che lì inizi la nostra trama. Spero davvero che questo mercoledì ce la possiamo fare. Vorrei anche dare il benvenuto a Mandana che mercoledì scorso ci ha spinto a interrogarci sui percorsi già fatti e soprattutto su quelli da fare ancora. A domani. Lola.