giovedì 27 novembre 2008

Questionario: raccolta

Ciao a tutte,
un commento di Veronica al post precedente di questa sezione chiede come postare le risposte al questionario in forma anonima.
Le potete spedire come commenti a questo post, selezionando "anonimo" nel riquadro "Scegli un'identità" (in basso a destra). Ricordatevi però che dovete fare taglia/incolla dal file di word, non si può allegare un documento.
Altrimenti portatele stampate mercoledì prossimo.
Oppure, se non vi importa dell'anonimato effettivo, speditele per e-mail a qualcuna del gruppo.
Oppure attivate un irriconoscibile indirizzo email, o fatele spedire da qualcun altro...
Insomma ognuna scelga le strade che vuole, l'importante è che ci siano entro mercoledì.
Io avevo pensato di non postarle, ad esempio, perché ho dovuto lottare con la lunghezza di alcune risposte, ho qualche commento da fare e trovo che siano più difficili da comparare se non c'è uno schema "visivo" simile. Ci vorrebbe un archivio condiviso: se avete voglia di attivare un indirizzo gmail posso aprire una cartella GoogleShare; altrimenti per ora ci arrangiamo più artigianalmente e aspettiamo di fare il sito.
Tra l'altro una persona mi ha già detto che chiamarlo questionario, come facciamo tra noi, è un subdolo inganno :-D e in realtà le è sembrata una vera e propria intervista!
Fatemi sapere; ciao a tutte

5 commenti:

Anonimo ha detto...

1. “Donne e uomini sono uguali”. Sei d’accordo con questa affermazione?
a. D’accordo
b. Parzialmente d’accordo
X c. Più in disaccordo che in accordo
d. Del tutto in disaccordo
Perché?
Dipende dal senso che si dà alla parola uguali (uguale “quantitativamente” sì, uguale “qualitativamente” no). Sarei d’accordo se si dicesse che sono complementari.

2. In che cosa ti senti diversa dai tuoi coetanei maschi?
X a. costituzione fisica
b. forza fisica
c. caratteri sessuali
d. rapporto col cibo
X e. rapporto con la sessualità
f. rapporto con la famiglia d’origine
g. educazione ricevuta
h. mentalità
i. desideri
j. capacità di studio
k. spirito d’iniziativa
X l. volontà di autoaffermazione (corretto con g)
m. volontà di primeggiare
n. altro (specifica che cosa)
Puoi dare da una a tre risposte, indicando le differenze che ritieni più importanti
a (più generico rispetto a c, anche se li ho letti come appartenenti allo stesso ambito corporeo)
l corretto in: capacità di autoaffermazione a prescindere dagli altri (non a spese di), che vedo legato anche con g; non so se si possa sostituire con egocentrismo, o qualcosa del genere;
e (mi sento differente perché per ovvi limiti corporei non riesco a comprendere profondamente il rapporto con la sessualità di un maschio, posso vederlo e paragonarlo con il mio ma non riesco a immedesimarmi, per questo mi sento differente; certo posso usare la fantasia ma rimanendo in superficie)

3. Qual è l’elemento che a tuo avviso ti accomuna maggiormente alle tue coetanee?
La sensazione oscura, non sempre consapevole, di aver subito un tentativo di distruzione di me o di una parte di me.
3bis.E quale quello per cui ti senti maggiormente diversa da loro?
Non mi sento diversa dalle mie coetanee come donna. Piuttosto mi sento diversa come individuo, quindi da donne e da uomini nella stessa misura.
4. Nella nostra società godono di maggiori vantaggi
X a. gli uomini
b. le donne
Perché?
a. Sono facilitati per le leggi e le abitudini che regolano il lavoro, la politica e in genere tutta la vita pubblica. Linguaggio e società sono modellati sui loro corpi e sui loro bisogni: è un vantaggio “strutturale”, in qualche modo.

4bis. Qual è l’ambito di vita in cui ti senti più diversa da tua madre?
a. la sfera sessuale e amorosa (legata a c)
b. la sfera dello studio e dei progetti di lavoro
c. lo stile di vita quotidiano
d. la cura di sé

5. In quale di questi ambiti ritieni che tua madre si sia maggiormente diversificata rispetto a sua madre (tua nonna)?
a. la sfera sessuale e amorosa
b. la sfera dello studio e del lavoro
X c. lo stile di vita quotidiano (in parte in seguito a b)
d. la cura di sé

C’è un obiettivo specifico per cui ti batteresti come donna?
a. sì, …dire quello che ho capito alle bambine, e anche ai bambini (cfr. risposta 8). Penso che alle bambine andrebbe insegnato come salvaguardarsi un po’. Poi un sacco di altri obiettivi concreti (leggi: diritti), ma per quelli mi batterei come persona, nel senso che credo che donne e uomini debbano farlo insieme. Per dire, le battaglie per l'aborto o la violenza contro le donne, è strano ma le vivo come una cosa che va al di là del genere, come fossero una battaglia di civiltà.

6. Come spiegheresti l’espressione “identità di genere” a una sorella o amica più giovane?
Le direi che il senso dell'identità di genere nasce quando si comincia a riflettere sul fatto c'è differenza nell'entrare nel mondo con un corpo di donna o un corpo di uomo. Le forme di questa differenza vanno ri-imparate, guardate e comprese con calma e attenzione perché siamo abituate noi stesse a cancellarle, muovendoci (dalla nascita) in un posto che non le sa/può/vuole riconoscere.

7. Ti piace essere donna?
X? a. sì
b. no
Perché?
a? Non so bene cosa significhi essere donna. Cioè, mi sembra di avvicinarmi sempre di più a sentirlo chiaramente col passare degli anni, e quello che sento mi piace, però non so usare le parole per dirlo. Ogni tanto penso che gli uomini abbiano una vita più facile, poi mi correggo perché penso che è solo apparentemente più facile (in senso materiale), non autenticamente più facile o più vicina a un senso, ecc . Credo che nessun sesso possa trovare questo nucleo autentico senza l’altro, e che il non riconoscimento delle donne porti con sé l’inaridimento, comunque, degli uomini. Mi piace essere una donna, ma vorrei anche potermi “distendere” nella femminilità, essere libera di sperimentarla e conoscerla. Invece le strutture sociali e di parola mi impongono continuamente di fare più fatica di un uomo per vivere e per dire, obbligandomi a un’opera continua di mediazione non tanto fra me stessa e il mondo (fra me stessa e gli altri, che è un po’ il compito di tutti) ma sulle strade, i modi, gli schermi stessi con cui queste mediazioni esistono, sapendo che questi per loro costituzione tendono ad annullare me-donna (e un uomo no, fatto salvo ciò che ho detto prima) e che quindi vanno maneggiati con estrema attenzione per evitare il più possibile di subire questi annullamenti. Insomma, vorrei spendere nella curiosità e nell’espansione le energie che invece devo dirottare sulla difensiva, e quindi ho il senso di essere un po’ rattrappita. Ma forse si tratta soltanto di imparare (speriamo).

Anonimo ha detto...

Età: 39
1. “Donne e uomini sono uguali”. Sei d’accordo con questa affermazione?
a. D’accordo
X b. Parzialmente d’accordo
c. Più in disaccordo che in accordo
d. Del tutto in disaccordo
Perché? C’è una diversità legata alle caratteristiche fisiche che è innegabile.

2. In che cosa ti senti diversa dai tuoi coetanei maschi?
Xa. costituzione fisica
Xb. forza fisica
Xc. caratteri sessuali
d. rapporto col cibo
e. rapporto con la sessualità
f. rapporto con la famiglia d’origine
g. educazione ricevuta
h. mentalità
i. desideri
j. capacità di studio
k. spirito d’iniziativa
l. volontà di autoaffermazione
m. volontà di primeggiare
n. altro (specifica che cosa)
puoi dare da una a tre risposte, indicando le differenze che ritieni più importanti

3. Qual è l’elemento che a tuo avviso ti accomuna maggiormente alle tue coetanee?
L’autocoscienza relativa sia alle qualità che alle capacità individuali e dunque la coscienza delle possibilità concreta di agire seguendo i propri istinti, desideri, principi, propositi. Potrei anche dire una certa autodeterminazione e affermazione di sé, in primis con noi stesse, poi nei confronti di ciò che è esterno.
3bis.E quale quello per cui ti senti maggiormente diversa da loro?
Uno spiccato individualismo. Ma credo che dipenda dalla contingenza di vita personale e non da un dato caratteriale o da una diversità sostanziale.

4. Nella nostra società godono di maggiori vantaggi
Xa. gli uomini
b. le donne
Perché?
La cosiddetta omologazione dei ruoli uomo-donna, padre-madre non mi sembra ancora pienamente attuata in Italia. È ancora diffuso un pre-giudizio che vuole l’uomo libero di assentarsi dal nucleo familiare per motivi di lavoro e la donna, al contrario, in dovere di esservi sempre presente. Chiaramente una maggiore libertà di azione porta ad usufruire di maggiori opportunità, soprattutto a livello di carriere. In alcuni ambienti lavorativi l’essere donna è uno svantaggio di partenza, una sorta di handicap già a livello di assunzione. Donna vuol dire madre, madre vuol dire assenteismo, poca disponibilità negli orari di lavoro, ecc. Questa è ancora la visione predominante e per questo si preferisce assumere l’uomo e investire nelle carriere maschili.

5. Qual è l’ambito di vita in cui ti senti più diversa da tua madre?
a. la sfera sessuale e amorosa
Xb. la sfera dello studio e dei progetti di lavoro
c. lo stile di vita quotidiano
d. la cura di sé
5bis. In quale di questi ambiti ritieni che tua madre si sia maggiormente diversificata rispetto a sua madre (tua nonna)?
a. la sfera sessuale e amorosa
Xb. la sfera dello studio e del lavoro
c. lo stile di vita quotidiano
d. la cura di sé
In realtà credo che tutte le risposte corrispondano a differenze sostanziali ed evidenti. C’è stato un gap generazionale tra i miei genitori e i miei nonni. Se penso a mia nonna, chiusa in un modello statico di vita, in cui a 20 anni tutte le risposte erano state date e non c’era ulteriore progettualità, e se rivedo invece mia madre negli anni, è evidente l’evoluzione.

6. C’è un obiettivo specifico per cui ti batteresti come donna?
Xa. sì, …Mi batterei perché il diritto di adottare bambini fosse esteso alle coppie di fatto, sia etero che omosessuali.
b. no

7. Come spiegheresti l’espressione “identità di genere” a una sorella o amica più giovane?
Nasco donna, ovvero con le caratteristiche sessuali di una donna, e questo è il mio stato fisico.
Mi sento donna, e questa è la mia identità.
Se sono e mi sento donna la mia identità di genere è pertanto femminile.
Questa identità è confermata anche dal fatto che gli altri mi vedono donna. Ciò che gli altri vedono corrisponde a ciò che sono e come io stessa mi vedo.

8. Ti piace essere donna?
Xa. sì
b. no
Perché? Perché è ciò che sono e ciò che mi sento di essere e non potrei pensarmi altro se non una donna.

Anonimo ha detto...

Età: 26


1. “Donne e uomini sono uguali”. Sei d’accordo con questa affermazione?
a. D’accordo
b. Parzialmente d’accordo
c. Più in disaccordo che in accordo
xd. Del tutto in disaccordo
Perché?
Innanzitutto per natura fisica. E poi per i ruoli diversi che donne e uomini hanno avuto (o subito, nel caso delle donne) e hanno ancora nella storia, nella società, nella famiglia, nella professione.
2. In che cosa ti senti diversa dai tuoi coetanei maschi?
a. costituzione fisica
xb. forza fisica
c. caratteri sessuali
xd. rapporto col cibo
e. rapporto con la sessualità
f. rapporto con la famiglia d’origine
g. educazione ricevuta
h. mentalità
i. desideri
j. capacità di studio
k. spirito d’iniziativa
l. volontà di autoaffermazione
m. volontà di primeggiare
n. altro (specifica che cosa)

Rispetto ai miei coetanei maschi mi sento diversa nel senso di responsabilità

puoi dare da una a tre risposte, indicando le differenze che ritieni più importanti

3. Qual è l’elemento che a tuo avviso ti accomuna maggiormente alle tue coetanee?
Probabilmente la voglia di prendersi cura di se, il desiderio di essere belle

3bis.E quale quello per cui ti senti maggiormente diversa da loro?
Forse nel modo di vivere il mio rapporto col mio compagno; con sacrificio, tante rinunce e per alcuni aspetti con coraggio al di là degli schemi borghesi.

4. Nella nostra società godono di maggiori vantaggi
xa. gli uomini
b. le donne
Perché?
Perché sono loro che hanno il potere.

4bis. Qual è l’ambito di vita in cui ti senti più diversa da tua madre?
a. la sfera sessuale e amorosa
xb. la sfera dello studio e dei progetti di lavoro
c. lo stile di vita quotidiano
d. la cura di sé

Ma soltanto perché lei non ha avuto la mia stessa possibilità, non economica, ma sociale.

5. In quale di questi ambiti ritieni che tua madre si sia maggiormente diversificata rispetto a sua madre (tua nonna)?
xa. la sfera sessuale e amorosa
b. la sfera dello studio e del lavoro
c. lo stile di vita quotidiano
d. la cura di sé

6. C’è un obiettivo specifico per cui ti batteresti come donna?
xa. sì, … Mi batterei per combattere la violenza fisica e psicologica degli uomini contro le donne. Mi batterei per smantellare la disuguaglianza sociale che c’è tra donne e uomini; disuguaglianza che nasce evidentemente da un’assegnazione, più o meno tacita, di ruoli a partire dall’ambito famigliare che ha visto, e ancora vede, la donna rinunciare spesso alla propria realizzazione personale.

b. no

7. Come spiegheresti l’espressione “identità di genere” a una sorella o amica più giovane?
Le direi che donne e uomini sono per natura differenti tra loro. Questa differenza, che si fonda principalmente nella gravidanza ma coinvolge anche tutto ciò che può collocarsi nell’ambito della “femminilità”, fa sì che le donne si identifichino tra loro e quindi siano diverse rispetto al genere maschile.

Ti piace essere donna?
xa. sì
b. no
Perché? La mia identità, sessualmente parlando, è donna e quindi non riesco a pensarmi altrimenti. Con la fantasia a volte mi sono chiesta come sarebbe essere uomo; per curiosità. Vorrei essere effettivamente uomo soltanto quando torno a casa la sera da sola attraversando vie buie.

teresa ha detto...

OTTO DOMANDE
PER UNA RICERCA





1. “Donne e uomini sono uguali”. Sei d’accordo con questa affermazione?
a. D’accordo
b. Parzialmente d’accordo
c. Più in disaccordo che in accordo
xxx d. Del tutto in disaccordo
Perché? Non lo sono senz’altro nella società dei ruoli e dei giochi di potere maschili, quindi non lo sono per ragioni storiche. Ma, soprattutto, non lo sono per sensibilità, per la capacità di darsi incondizionatamente, per il modo di affrontare il dolore e aver cura dell’altro (e non parlo solo d’istinto materno) e, in generale, per un certo modo di fare esperienza della vita che per le donne acquista una profondità molto più vicina, rispetto agli uomini, al “sentire originario”.

2. In che cosa ti senti diversa dai tuoi coetanei maschi?
a. costituzione fisica
b. forza fisica
c. caratteri sessuali
d. rapporto col cibo
xxx e. rapporto con la sessualità
f. rapporto con la famiglia d’origine
xxx g. educazione ricevuta
h. mentalità
xxx i. desideri
j. capacità di studio
k. spirito d’iniziativa
l. volontà di autoaffermazione
m. volontà di primeggiare
n. altro (specifica che cosa)
puoi dare da una a tre risposte, indicando le differenze che ritieni più importanti

3. Qual è l’elemento che a tuo avviso ti accomuna maggiormente alle tue coetanee?
La volontà di essere il soggetto della propria vita, la spinta ad agire in autonomia e indipendenza, il mancato riconoscimento del maschio dominante.

3bis.E quale quello per cui ti senti maggiormente diversa da loro?
Stile di vita, affermazione della propria differenza, ovvero il rifiuto di una supposta uguaglianza con il genere maschile.



4. Nella nostra società godono di maggiori vantaggi
xxx a. gli uomini
b. le donne
Perché? Il mondo in cui viviamo è a misura d’uomo e tutto ciò che per gli uomini è “naturale”, viene da sé, per le donne è sempre una dura conquista, e comporta il sacrificio di una parte di sé (basti pensare al dilemma carriera/famiglia: una scelta necessaria per le donne, un problema che non si pone per gli uomini).

4bis. Qual è l’ambito di vita in cui ti senti più diversa da tua madre?
xxx a. la sfera sessuale e amorosa
xxx b. la sfera dello studio e dei progetti di lavoro
c. lo stile di vita quotidiano
d. la cura di sé

5. In quale di questi ambiti ritieni che tua madre si sia maggiormente diversificata rispetto a sua madre (tua nonna)?
a. la sfera sessuale e amorosa
xxx b. la sfera dello studio e del lavoro
xxx c. lo stile di vita quotidiano
d. la cura di sé

6. C’è un obiettivo specifico per cui ti batteresti come donna?
xxx a. sì, …In realtà ce ne sono diversi, uno tra tutti l’organizzazione del lavoro che tenga conto dei tempi e delle esigenze femminili
b. no

7. Come spiegheresti l’espressione “identità di genere” a una sorella o amica più giovane?
Gli esseri umani sono uguali in quanto creature che popolano una specifica dimensione spazio-temporale, uguali di fronte ai limiti della loro imperfezione. Ma … “maschio e femmina li creò”, e non è solo un cavillo che regola la forza o la capacità di partorire; nella diversità dei corpi si racchiude una diversa modalità di relazione con l’altro da sé, un diverso modo di esperire le proprie sensazioni e un diverso modo di esprimerle, una diversa capacità di porsi di fronte a se stessi, un modo diverso di stare al mondo, di occupare lo spazio e gestire il tempo, una diversa apertura del pensiero ai luoghi più nascosti del sentire. È a partire da un corpo di donna che forgio le mie azioni e i miei desideri; è a partire da un corpo di donna che ricerco il senso dell’essere nelle molteplici pieghe dell’esistere. Ed è per questo e molto altro ancora che il riconoscimento di quella “maschera” che è la persona non può che partire dal dato essenziale della corporeità e dalle peculiarità che essa porta con sé. L’individuo con la sua pretesa universalità è un concetto e, come tale, un’astrazione; nel concreto si è donne e si è uomini, e questo fa un’enorme differenza. Ed è proprio in virtù di questa differenza che la consapevolezza di sé si fa a partire non da un’astratta idea di unità e uguaglianza, ma a partire da una semplice e fondativa constatazione: sono una donna. Prima di tutto e imprescindibilmente.

8. Ti piace essere donna?
a. sì
b. no
Perché?

Ni … per molto tempo la mia femminilità mi è stata stretta. Stretta come le catene che limitano i movimenti nel mondo; stretta come i tabù che limitano l’esperienza della corporeità; stretta come le mura di una cella che limitano l’orizzonte dell’espressione di sé e dei propri desideri. Essere donna ha significato a lungo per me vivere non la libertà ma il sogno di libertà. Fino a che non ho iniziato a capire che cosa essere donna significasse in realtà, cosa comportasse e cosa escludesse e, a quel punto, ho preso coscienza della mia identità di genere e ho iniziato la mia battaglia per la sua piena e incondizionata espressione. Non mi chiedo se mi piaccia o meno, è ciò che sono e, forse perché è stato così faticoso il processo di appropriazione/accettazione/riconoscimento, oggi non vorrei/potrei pensarmi in altro modo.

Anonimo ha detto...

1. “Donne e uomini sono uguali”. Sei d’accordo con questa affermazione?

c. Più in disaccordo che in accordo

Perché? perchè ritengo che le conquiste ottenute da un punto di vista legislativo grazie alle battaglie di donne coraggiose non trovi un corrispettivo nella mentalità-cultura maggior parte degli uomini (e inconsapevolmente di molte donne). Bisogna inoltre considerare che nella maggior parte dei paesi non industrializzati tali conquiste non sono nemmeno ancora state pensate.

2. In che cosa ti senti diversa dai tuoi coetanei maschi?

e. rapporto con la sessualità
h. mentalità
i. desideri


ritengo che soprattutto la sfera sessuale-emozionale-istintiva da parte dei miei coetanei sia vissuta con maggiore libertà e spontaneità. per quanto riguarda specificatamente i desideri, penso che quelli che la moderna società di massa ci impone rispecchino più che altro un punto di vista maschile

3. Qual è l’elemento che a tuo avviso ti accomuna maggiormente alle ragazze tue coetanee?
credo niente a parte il fatto che sono persone che, come me, (più o meno consapevolmente) subiscono un trattamento particolare, ossia la maggior parte delle volte non vengono considerate in quanto "persone" ma solo in quanto "donne", termine che inevitabilmente porta con sè una precisa connotazione dai risvolti sessuali, strumentali, di reificazione imposta. l'essere diversa dai maschi e quindi essere considerate come la negazione o la differenza rispetto alla "normalità"

3bis. E quale quello per cui ti senti maggiormente diversa da loro?
il fatto di avere il coraggio di imporre la mia personalità e costringere chi mi sta di fornte a cogliere i paradossi di un comportamento considerato comunemente normale

4. Nella nostra società godono di maggiori vantaggi
a. gli uomini

Perché? perchè pur considerando la libertà umana un'ideale ritengo che rispetto alle donne possano affermarsi con più naturalezza nella realtà

5. Qual è l’ambito di vita in cui ti senti più diversa da tua madre?
a. la sfera sessuale e amorosa
b. la sfera dello studio e dei progetti di lavoro
c. lo stile di vita quotidiano
d. la cura di sé

5bis. In quale di questi ambiti ritieni che tua madre si sia maggiormente diversificata rispetto a sua madre (tua nonna)?
e. la sfera sessuale e amorosa
f. la sfera dello studio e del lavoro
g. lo stile di vita quotidiano
h. la cura di sé

6. C’è un obiettivo specifico per cui ti batteresti come donna?
a. sì, ……………………………………………………........................................................
lo faccio tutti i giorni cercando di conquistarmi uno spazio sociale e mentale nel quale sentirmi a mio agio

7. Come spiegheresti l’espressione “identità di genere” a una sorella o amica più giovane?
la consapevolezza che non si nasce solo come uomini in quanto facenti parte della specie umana ma anche come donne ossia una tipologia sociale che ancora deve fare delle conquiste per potersi affermare in tutti i campi del reale

8. Ti piace essere donna?
a. sì
b. no
Perché? questa espressione è scorretta perchè in sè esprime una possibile scelta. l'esser donna non è una cosa che ho scelto, questo non significa che se potessi diventerei un uomo, sono qui e cerco di fare del mio meglio per me e per le altre donne (almeno a livello teorico).