Per una serie di circostanze non potrò essere presente ai prossimi incontri, ed ecco che l’idea del blog mi risulta subito utilissima per rispondere alla e-mail di Elisa, che mi ha fatto molto pensare laddove dice che "il ‘genere’ questa volta ha impiegato un po’ di tempo per emergere come variabile rilevante."
La mia impressione, invece, è stata che seppure non si parlava ‘di’ genere, si parlava però ‘nello stile’ che alla nostra esperienza di donne è legato: e cioè a partire da sé, da un sé chiaramente situato laddove, non solo fisicamente, ci troviamo, cioè nell’istituzione universitaria e, per di più, in un momento di grossa crisi di essa. Il passaggio, apparentemente brusco, dalla comunicazione più legata alle esperienze familiari oppure, per le più grandi d’età, alla propria storia femminista – questi i temi che hanno caratterizzato il primo incontro – all’interrogarsi sull’oggi anche ricordando il proprio passaggio nei diversi momenti di crisi nella storia recente dell’università, l’ho percepito come un movimento fortemente positivo, perché fortemente legato alla realtà in cui vogliamo stare, credo, collettivamente eppure portandoci tutte le nostre differenze: di età e di status, di esperienze e di punti di vista. Mi fermo qui, buona riunione domani, e ci sentiremo attraverso il blog e le e-mail e -spero almeno con qualcuna- anche a voce …
Michela, 14 ottobre
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