mercoledì 7 marzo 2012

Licenziata




LICENZIATA
La VOCE delle brigate teatrali delle lavoratrici
della Omsa di Faenza contro ilicenziamenti


Intervengono:
Simonetta Grilli- Università di Siena
M. Dolores Santos Fernandez- Università di Siena

con la collaborazione di
LINKSIENA



MARTEDI 13 MARZO 2012
ORE 15:00- SALA CINEMA
PALAZZO FIERAVECCHIA - Facoltà di Lettere e Filosofia
Via Roma 47- Siena


Le lavoratrici della Omsa di Faenza, che da marzo saranno licenziate per lo spostamento della produzione in Serbia, hanno inscenato per le vie e le piazze del centro storico di Mantova una rappresentazione sulla "morte del lavoro". Una sorta di teatro operaio per sensibilizzare i cittadini sulla loro condizione. Molti cittadini hanno espresso solidarietà al gruppo di operaie-teatranti. Il gruppo Golden Lady, proprietaria della Omsa e di altri marchi storici, ha sede a Castiglione.
Le Brigate Teatrali sono quelle lavoratrici dello stabilimento di Faenza che sta per chiudere e trasferire la produzione in Serbia. "Caro signor Golden Lady, siamo venute qui, nella tua provincia, a mostrare quello che sta succedendo nei tuoi stabilimenti Omsa di Faenza. E quello che, un giorno, potrebbe accadere anche nel Mantovano".
Questa la sfida delle dipendenti Omsa, fabbrica di calze del gruppo Golden Lady dell’imprenditore castiglionese Nerino Grassi. Per la loro fabbrica si avvicina la chiusura. L’intera produzione verrà spostata in Serbia. Erano 350 lavoratrici e ne sono rimaste in 239. Per queste ultime la cassa integrazione scade a metà marzo, poi ci sarà la mobilità già annunciata da una lettera recapitata sotto Natale.
Lo stabilimento, prima in grado di svolgere l’intero ciclo produttivo della calza, è ora soltanto un capannone quasi vuoto con quattro o cinque macchinari e una trentina di operaie che si alternano a turni di quindici per volta («così non maturiamo il diritto a riposi e ferie») per sbrigare le poche commesse rimaste.
Così, le operaie romagnole hanno deciso di arrivare a Mantova di domenica e sorprendere la città. E ci sono riuscite, improvvisando per il centro, tra piazza Erbe e piazza Sordello, alcune azioni teatrali frutto di un’inedita commistione tra arte e lotta operaia. «Un progetto nato nel 2010 e sviluppato con la Cgil e con noi del Teatro Due mondi – spiega Alberto Grilli – sono nate le Brigate teatrali, che improvvisano azioni, cioè situazioni di teatro, che hanno il fine di colpire i passanti e farli interessare ai motivi della lotta».
Una volta, anni Sessanta e Settanta, sarebbe stato teatro operaio. Ora è il dramma della delocalizzazione che lascia senza lavoro persone e famiglie. Si sono sdraiate per alcuni secondi in fila indiana per piazza Erbe, hanno marciato al ritmo di un fischietto, hanno inscenato lo scontro tra operaie e padrone che le rimprovera di costare loro 900 euro al mese, mentre in Serbia spende solo un terzo. I loro grembiuli rossi si sono sparsi tre le bancarelle di piazza Sordello abbracciando i passanti e dicendo a ciascuno di loro: "aiutateci".

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