giovedì 30 giugno 2011

Set di "dolls" su flickr



Rita sovrappone in questa serie di fotografie due immagini stereotipe del femminile: il gioco con le bambole in età infantile e la donna-manichino in età adulta. Nonostante si tratti di due stereotipi legati entrambi a una visione tradizionale del femminile, in queste foto la loro combinazione dà luogo a una “reazione chimica” di carattere sovversivo a causa dell'ambiguità delle associazioni che si scatenano.

Da una parte la bambola come oggetto inanimato è paragonata alla modella come oggetto dello sguardo. Dall'altra la bambola come supporto di emozioni infantili, ingenuità, tenerezza, leggerezza, rifugio, che rimanda alla modella come a una donna, che fu bambina e che ora è, in quanto persona dotata di emozioni, qualcosa di inspiegabile, di nascosto e sconosciuto. La modella in un certo senso è sia la bambola (il corpo oggettificato), sia la bambina che gioca con la bambola (il soggetto). O meglio, la ex-bambina che però non trova un corrispettivo adulto per esprimere il proprio mondo emotivo e diventa lei stessa bambola priva di vita.

Con le sue foto Rita ci svela la tragedia della donna dietro al manichino della foto di moda, il soggetto femminile ricco di emozioni e desideri che rimane occultato dietro le quinte e rimosso nello spettacolo di fiction messo in atto dal sistema di produzione commerciale.

Rossella Bargiacchi-Kort, Esperta di arti visive, Tilburg (NL)

per maggiori dettagli: http://www.flickr.com/photos/44129122@N06/sets/72157624512236887/

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