lunedì 1 febbraio 2010

LA PRIMA COSA BELLA di Paolo Virzì

Ieri sono andata a vedere l’ultimo film di Virzì “La prima cosa bella” e ho sentito subito un disagio: il personaggio femminile della mamma mi rimuove qualcosa. Cosa mi da fastidio? Siamo di nuovo agli stereotipi: troppo bella ma troppo inconsistente? Troppo inconsapevole della questione femminile? Il fatto che canti insieme ai bambini quando il marito la prende a botte per alleggerire il suo cuore? O che ruba il fidanzato alla sorella? L’immagine di “mamma coraggio”? Il rapporto morboso con il figlio? La sua misera ribellione? E la conseguente punizione con un cancro?
Vi domando: c’è della libertà femminile? io la intravedo, ci sono alcuni gesti (la sua lotta per andare avanti con i due bambini, il rapporto con la figlia, il matrimonio in fin di vita…) ma non mi convince, non la capisco fino in fondo….. Perché? C’è qualcosa che non ho colto? Perché mi rimanda un’idea del femminile che mi porta alla miseria stereotipata della donna e non riesco a dare un senso alla sua vita e quindi in qualche modo neanche alla mia (l’appartenenza a un sesso)? Ma perché mi da fastidio? Per il fatto che è un uomo (Virzì) a raccontarcela? Oppure non riesco a riconoscere l’autorità femminile?
È in ballo la difficoltà di riconoscimento di autorità e differenze femminili.
A mercoledì.

1 commento:

mandana ha detto...

S.Agostino erotico.

Ieri sera ho guardato S.Agostino su Rai uno. Seguo il trama, aspetto le battute intelligenti dall'attore che veste i panni di S.Agostino. Sono delusa,certo per il film di prima serata anche i santi si danno da fare e non posso aspettarmi diversamente,perchè l'ingrediente del sesso gratuito funziona sempre.La cosa che mi ha deluso di più era il ruolo delle donne in questo telefilm e la loro divisione in tre categorie ben distinte: moglie, madre e la prostituta e una figura di mezzo non esisteva o almeno io non me ne sono accorta. Che sta succedendo? Per ogni passo che noi facciamo con tanta fatica verso esorcizzare i luoghi comuni c'èla fann fare cento indietro.Come si può far capire a quel classe sociale "intelletuale" che il ruolo della donna è più che una ammaliatrice storico-sociale.
Sono delusa....
Il mio augurio per quanto modesto sia, è che almeno in futuro i registi prima di fare un film leggano un paio di libri di storia.
Bentornata cara Lola