Salve a tutte!
Mercoledi scorso, ci siamo concentrate nuovamente sui questionari, tentando di riformulare quelle domande, che già nei precedenti incontri, avevano sollevato dubbi o ambiguità interpretative. In particolare ci siamo soffermate sulla domanda n.2 "In che cosa ti senti diversa dai tuoi coetanei maschi?", modificando alcune tra le possibilità di scelta. La scelta a (costituzione fisica) è stata sostituita da caratteristiche fisiologiche complessive, inserendo tra parentesi la forza fisica e il funzionamento del cervello. Il riferimento (volutamente provocatorio) al funzionamento del cervello è stato ritenuto utile, per far emergere, ahimè, l'eventuale convinzione di chi crede che in effetti ci siano delle differenze tra la conformazione e dunque l'attività del cervello di una donna e quello di un uomo. La scelta b (forza fisica) è stata cancellata. L'opzione c (caratteri sessuali) è stata sostituita da caratteristiche anatomiche e sessuali e la k (spirito di iniziativa) da rapporto con il potere.
L'intervento di Elisa ha sollevato la necessità di inserire una scelta, in grado di esprimere la capacità (per certi aspetti prettamente femminile) di relazionarsi con gli altri. Empatia, capacità di capire e mettersi nei panni dell'altro, sono più o meno i concetti che avevamo in mente, anche se non volevamo cadere nel classico clichè della sensibilità. Alla fine abbiamo optato per modalità di relazione. Le altre opzioni sono state lasciate invariate, anche se c'erano dei dubbi su volontà di autoaffermazione e volontà di primeggiare, ritenute ridondanti. L'intervento di Michela ha sottolinetao la differenza; pur riconducibili ad uno stesso universo semantico, la volontà di autoaffermazione pone l'accento sui deisderi della donna, sulla forza delle motivazioni che la spingono, ad esempio, a coltivare la propria carriera lavorativa. La volontà di primeggiare invece sottolinea la dimensione della competitività.
La domanda n.2 ha riaperto il confronto su una questione già affrontata in precedenza dal gruppo, e rilanciata mercoledi da Silvia. Silvia ha evidenziato quello che a suo avviso rappresenta un limite del questionario; l'incapacità di alcune domande, e in particolare della seconda, di evidenziare quei contesti empirici dove la differenza tra generi appare nella sua concretezza più immediata, proprio perchè strettamente collegata a delle esperienze reali di "vita vissuta". A tale proposito Silvia proponeva la possibilità, per chi compila il questionario, di inserire degli esempi relativi alla propria esperienza personale, accanto alle opzioni di scelta.
L'incontro di mercoledi prossimo dovrebbe concludersi con la stesura definitiva del questionario. Mercoledi purtroppo non ci sarò, per cui vi auguro buone feste e soprattutto un buon inizio di anno....ne abbiamo bisogno!!!
Sonia
1 commento:
Premetto che mercoledì non c'ero (e me ne scuso) e che verrò invece al prossimo incontro, lancio due commenti al volo così possiamo pensarci e infine definire il tutto.
- Sul funzionamento del cervello la questione mi sembra sinceramente complessa e poco semplificabile, allego link di esempio: http://www.plosgenetics.org/article/info:doi/10.1371/journal.pgen.1000100
... Se si vuole parlare genericamente di una "capacità di pensiero"(senza entrare nei dettagli del logico-razionale ecc.) non credo che proprio le studentesse vadano a dire che è diversa... almeno non in percentuale significativa. Forse questa domanda sarebbe più interessante in un questionario da porre a entrambi i sessi o a una diversa fascia d'età.
- l'inserire "esempi di vita vissuta" mi sembra legato a un'idea di intervista più che di questionario; inoltre implica un impegno anche maggiore nella compilazione. Capisco che il contesto empirico sia interessante ma mi lascia un po' perplessa l'inserimento in questo contesto (un questionario "di base" con campione e distribuzione fluttuanti). Lo terrei per la seconda fase.
Ok, ho gettato là queste due cose per accelerare la discussione di mercoledì, baci a tutte
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