martedì 31 marzo 2009

Coordinamento Staffetta. Incontro 30 marzo 2009

Carissime,
ieri ero per il nostro gruppo al Donna chiama Donna per il coordinamento della Staffetta. Abbiamo delineato un programma già più snello dividendo in modo chiaro le competenze e nominando chi deve fare cosa.
Alla fine ho messo delle note generiche. Questa, che è una bozza, l'ho inviata a Chiara perché l'arricchisca anche dei suoi appunti. Ovviamente ripubblicherò l'aggiornamento non appena lo ricevo.
Un bacio a tutte. A domani.
Pina

Merc. 8

- Verso le 6: l’anfora viene accolta in P.zza Tolomei dai
BANDAO (li cont. Chiara; se non possono, Chiara cont. Gruppo capoeira o altro gruppo musicale).
SUOLO PUBBLICO: ricordarsi chiedere permessi al Comune per suolo pubblico e alla Questura per l’assemblamento.
- processione all’Orto Pecci per presentazione della Staffetta con tutti i gruppi protagonisti.
ORTO PECCI: contatti Maria Scoccia: il tendone è gratis; contattare la COOP La Proposta (Chiara?) per verificare cena o aperitivo rinforzato da gestire eventualmente insieme alle Donne Migranti di Giulia Grosso.
Eventuale presenza dei MERCATINI : contattare Anna Minucci (Pina)
- Verso le 22: Corte dei Miracoli, spettacolo dei Riondino (cont. Monica PD)

Giov. 9

- Pomeriggio: Tavola Rotonda delle associazioni del territorio (org. Chiara e volontarie eventuali),
sarebbe opportuno nei locali del Comune o della Provincia (Tiziana MM in coordinamento con Monica e Pina PD),
eventuale partecipazione della CGIL (Pina)
- 17-20: Giardino di Lettere: Letture di testi (CPO Unisi).
- 22: Corte dei Miracoli: Spettacolo teatrale Donne di Abbadia (Chiara).

Ven. 10

- Convegno Media e Violenza (PD) .
Eventualmente inserire Norma Berti che aspetta una conferma (viene a spese di Amnesty: Paola), e event. a seguire il breve spettacolo di Ugo Giulio Lurini D’amore e ombra (Pina)
- in serata: Auditorium Pispini, iniziative Unistrasi (CPO Unistrasi)

Sab. 10

- in mattinata: Convegno Donne e Lavoro (PD).
- pomeriggio: giornata org. dall’UDI Siena (Tommasina)
- serata: concerto di Gianna Nannini (Pina e PD) .
_____________________________________________________
Altre note:
- Maria Scoccia: per le poliziotte bisogna fare richiesta scritta e formale al Questore (Chiara DcD); per la Polizia Municipale: contattare la Peccianti del Comune (Tiziana MM + Pina e Monica).
- Alle Elette: chiedere per le affissioni (Pina e Monica)
- Per gli spettacoli: PD Eventualmente pensare alla possibilità di una notte bianca, e comunque alla loro suddivisione all’interno degli spazi.
- Bisogna contattare di nuovo Giulia Grosso per la partecipazione Donne migranti (Chiara?)

lunedì 30 marzo 2009

Rispondendo a Monica.....

Cara Monica,

Ho provato, devo ammetterlo, molti sentimenti contrastanti nel definire il ruolo di questa figura femminile così speciale. Dopo la prima visione, mi ricordo di aver nutrito quasi una specie di fastidio; quella donna, pensavo, incarna tutto ciò che io, per fortuna, non sarò mai.
Vedevo Antonietta e l'unica cosa che appariva chiara e limpida, era la sua incapacità di emergere come donna autonoma e libera. Riuscivo a coglierne tutti i limiti; una figura perfettamente conforme al ruolo che la cultura fascista le aveva sapientemente cucito addosso, una donna che non si interrogava sulla condizione di inferiorità in cui la società l'aveva confinata, ma che anzi, passava il tempo a ritagliare le foto del duce o a trascrivere senza riflettere, aforismi brutali, ("il genio è maschio"), all'interno di quell'album che lei custodiva così gelosamente.
Insomma, non riuscivo proprio a scorgere qualche elemento di bontà, utile a salvare quel personaggio. La sua ignoranza mi faceva paura; Antonietta appariva ai miei occhi come una sorta di automa, incapace di qualsiasi tentativo di ribellione verso il "sistema", alle cui pratiche, lei stessa credeva ciecamente. In fondo pensavo, quello che lei aveva, lo desiderava: un marito virile e violento e una bella famiglia numerosa.
E' con queste conlusioni in testa, che ho riscoperto il film, durante gli anni universitari; quel personaggio così conformista, che tanto aveva sollecitato il mio disappunto, assumeva adesso una nuova forma. Non ero più così severa e finalmente compresi quanto il contesto in cui Antonietta viveva, avesse inciso sulla sua consapevolezza e criticità. Quali erano alla fine, gli strumenti di analisi in mano ad una donna come Antonietta, economicamente disagiata, con un livello basso di istruzione e priva di legami sociali esterni al nucleo familiare? Mah, forse nulli. Ma poi arriva il meraviglioso personaggio interpretato da Marcello Mastroianni a mescolare le carte in tavola; ed è a questo punto che la forza di Antonietta, quella che io non riuscivo proprio a vedere, esce allo scoperto. Tutte le convinzioni maturate in lei, costruite e imposte dalla brutalità del regime cedono nell'incontro/scontro con l'altro. L'altro, diventa lo specchio su cui veder riflessi dolori condivisi, frustrazioni, esitazioni, illusioni che non hanno più senso e che cadono una dietro l'altra, lasciando macerie e rabbia, questo è vero, ma anche una sensazione di libertà che prima di allora, entrambi i personaggi forse non avevano mai vissuto.
Ecco cosa mi piace di Antonietta, la forza di mettersi in gioco semplicemente abbandonandosi all'altro, guardando al di la della recinzione che la separa dall'altra metà del mondo che prima si rifiutava di toccare, e che adesso scopre così magnificamente diversa, stimolante ma soprattutto vera.

sabato 28 marzo 2009

Per Sonia sul suo intervento di mercoledì

Carissima Sonia,
dopo averci pensato un po' forse adesso riesco a farti la domanda che non sono riuscita a mettere a fuoco bene dopo la presentazione del tuo oggetto. Ecco, vorrei chiederti in particolare in che modo il personaggio femminile di cui ci hai tanto parlato ti fa da specchio, ossia ti appartiene, profondamente intendo, a livello di identità, di chi sei tu, o in che cosa lo senti diverso da te. In altre parole, in che modo ti restituisce pezzi di te come donna, anche per contrasto, ovviamente. Non so se sono stata chiara ma mi interessa molto approfondire la tua scelta e come essa si colloca, e in qualche modo rende riconoscibile, il modo speciale tuo di 'esser donna'.
Un bacione, grazie, Monica.

venerdì 27 marzo 2009

Direttive del parlamento europeo in materia di distinzioni linguistiche. L'Unità 27 Marzo

Al Parlamento europeo non c'è più una «Signorina» di Alessia Grosso
. Imprenditori e non uomini d’affari. Magistratura e non i magistrati. Personale di volo e non gli assistenti di volo. E ancora diritti umani e non diritti dell’uomo. In un pampleth di 15 pagine il «Gruppo di alto livello sulla parità di genere e la diversità» del Parlamento Europeo ha dispiegato la propria proposta per un «linguaggio neutro» e non sessista. In breve, con l’opuscolo il Parlamento europeo arruola il politicamente corretto per la lotta alle disuguaglianze di genere, da applicare con i dovuti riguardi soprattutto alle traduzioni e alle redazioni di atti legislativi. Via perciò tutti quei vocaboli ed espressioni di uso comune declinati al maschile e pertanto riferiti soltanto ad un genere, quello maschile. Niente più signora o signorina, Madame, Frau, Fraulein, Mrs e Miss. Quando ci si rivolge ad una collega, inutile fare riferimento al suo stato civile, è sufficiente scrivere per intero nome e cognome della persona in questione.

Secondo. Se il linguaggio è neutro, meglio eliminare tutti i suffissi quali “man”, per l’inglese, ad esempio, che mettono di mezzo l’uomo. È così che al posto di «sportsman» gli inglese scriveranno «athletes». Terzo le professioni e le funzioni. In molte lingue dell’Unione il sostantivo maschile ha incluso anche quello femminile per anni, finché non si arrivati a creare equivalenti femminili, vedi ad esempio «Cancelliera» o «(la) Presidente». Via questi termini, restano quelli maschili, con valenza neutra, declinando al maschile o al femminile l’articolo a piacimento. Insomma, si consiglia di scrivere «presidente», che sia riferito ad una donna o ad un uomo, purché sia una scelta stilistica e si utilizzi con coerenza sempre la stessa denominazione.

Fuori moda, pesante e da evitare anche la duplicazione del soggetto. Esempio, non più «le cittadine e i cittadini», o «i lavoratori e le lavoratrici». Troppo pesante ed artificiosa questa forma come quella dell’alternativa presente in più documenti come: «lui/lei», «egli/ella» e via dicendo. E ancora. Sono da preferire le forme passive, ma con cautela, anche queste possono dare adito a «poco corrette» ambiguità. Questa però è solo una sintesi della richiesta del Parlamento Europeo, le quindici pagine dell’opuscolo approfondiscono ancora meglio il politicamente corretto «linguaggio neutro». Non ultime le pagine dei "distinguo" da lingua a lingua, essenziale per i traduttori che altrimenti potrebbero rischiare di tradire il testo in nome del tatto. è il resto.

giovedì 26 marzo 2009

Aggiornamenti

Carissime,
eccovi le ultime novità:

- ieri dopo il seminario io e Pina abbiamo incontrato Elena Gaggelli e a seguire altri e altre componenti del CPO Unisi, fra cui Francesca Balestra e per qualche minuto Michela Pereira. Il CPO svolgerà, nel pomeriggio-sera di giovedì 9 luglio, una staffetta di testi di donne con ogni probabilità nel giardino di Lettere dalle 17,00 alle 20,00 (gli approfondimenti ce li fornirà ovviamente il CPO ma vi anticipo è una cosa mooolto bella! :));

- il CPO ci ha dato disponibilità a richiedere il patrocinio dell’Università (senza portafoglio!) e la possibilità di utilizzare i locali della struttura, anche il Santa Chiara (ovviamente le attività dovranno concludersi entro le ore 20,00);
- inoltre, non appena Pina avrà chiamato la manager della Nannini per verificarne la disponibilità in quelle sere (possibilmente sabato 11 luglio), Francesca Balestra potrà contattare Marcello Flores per chiedergli se il Comune ha possibilità di organizzare l’evento;
- a proposito di artisti e artiste: in questi giorni contatterò i Riondino per verificare disponibilità e costi nella sera di mercoledì 8 luglio;
- Sonia contatterà il Cimena Nuovo Pendola per proporgli di fare una rassegna così come stabilito;
- il coordinamento Staffetta si è arricchito della presenza del CPO dell’Università per Stranieri, che deve ancora stabilire quali attività svolgere ma Serena Bruttini ci ha dato la piena disponibilità, previa riunione organizzativa con il suo CPO; un’idea potrebbe essere che il CPO Unistrasi ‘prolunghi’ la serata di lettura di testi del CPO Unisi in una sorta di staffetta fra un Ateneo e un altro... ma attendiamo proposte! Serena, ti ricordo che è necessario che il CPO si iscriva alla Staffetta, potrai chiedere in che modo fare alla riunione di lunedì 30;
- Il 30 alle 18,30 si riunisce il coordinamento staffetta con le altre Associazioni presso il Donna Chiama Donna, e per noi andrà Pina (se altre volessero aggiungersi...);
- L’8 aprile alle 15,30 siamo invitate a presentare la Staffetta alla Commissione delle Elette del Comune di Siena, Palazzo Berlinghieri, Sala della Giunta, e la Presidente mi ha sollecitata a chiedere, in quell’occasione, in che modo possono sostenerci perciò... se avete idee fatevi sotto! Io pensavo di certo:
- la disponibilità a interloquire col Comune perché ci dia il Patrocinio (Comune, Assessorato PO, Assessorato alla Cultura) e quindi la possibilità di utilizzare spazi pubblici (e service, ossia microfoni, palchi ecc. se necessario per le manifestazioni serali) e, last but not least, la disponibilità a verificare la possibilità di un sostegno economico (nel caso, potremmo rinunciare alla Nannini e fare più cose...);
- la disponibilità a partecipare/organizzare, se nessuna delle Associazioni se ne farà carico/co-organizzare se invece le altre Associazioni non avranno le forze necessarie, la tavola rotonda sulla ‘violenza di genere’: e di questa cosa sarebbe necessario, Pina, che si parlasse alla riunione del 30 con le altre Associazioni, manderò anche una mail per aggiungerla a’Odg che già avete;
- necessità di fare rete e coinvolgere la cittadinanza, in primis le Contrade: come possono/possiamo interloquire con loro?
- pertanto, resta da dividersi un po’ i compiti: io posso farmi carico di verificare le disponibilità delle esperte e degli esperti che abbiamo individuato per la tavola rotonda sull’idenità femminile;
- Elisa, dovresi quanto prima dettagliare la tua idea e chiederci in che modo possiamo aiutarti: direi che potremmo a riguardo organizzare anche una riunione, e si potrebbe fare mercoledì prossimo dopo il seminario, per un paio d’ore al massimo: che dite (perlomeno noi del coordinamento staffetta e ovviamente altre, se vorranno, come si spera...)?
- infine... Teresa ci ha detto che ha visto uno spettacolo a Montepulciano molto bello, si chiama ‘Non oltrepassate la linea gialla’ e parla di 5 donne migranti...
- dimenticavo... il Mara Meoni conferma l’incontro con Elvira Reale il 29 aprile (presenterà il libro ‘Prima della depressione’) e chiede a noi e a tutte le Associazioni di intervenire per presentare la staffetta (sarebbe una sorta di ‘incontro zero’);
- durante il seminario michela ha riferito dell’incontro dello scorso giovedì "Oltre la violenza sessuale: la violenza domestica" con Anna Coluccia e Simonetta Grilli e sarebbe interessante chiamare anche loro, anche perché sono sul territorio;
- a riguardo, una notazione: quanto più facciamo riferimento ad esperti ed esperte locali tanto più non ci troveremo di fronte a sgradite sorprese casomai non avessimo il denaro...

Un abbraccio a tutte, a presto, Monica.

Un'ora sola ti vorrei

Il racconto di un disagio. Il disagio di essere donna e non trovare un posto nel mondo. Lo dice all’inizio del film. Ma anche il disagio di non saperlo nominare. Non capire cosa sia. “Quando vado a letto dormo e forse il mio inconscio mi dice che non volevo né marito né figli”. Sente anche la colpa di chi non dovrebbe soffrire perché tutto sommato è una privilegiata: ricca, bella, amata…madre, sposa, sorella. “Tu sei il mio unico problema”, le diceva il padre.
È un film che ti lascia senza parole, probabilmente perché nemmeno lei ce le ha. Ti lascia immersa nella sua confusione e nel suo mutismo in un mare di parole. L’essenza però è quella di un grande dolore, disagio, inadeguatezza. Talmente grandi da non saperli nominare o forse proprio perché non sa nominarli sono così enormi. La violenza del disagio di non trovare le parole?

martedì 24 marzo 2009

incontro di domani 25 marzo

Carissime,
scrivo velocemente da lavoro.
Domani è necessario puntualizzare alcuni aspetti della staffetta per effettuare un coordinamento con le altre associazioni, e stilare un programma che sia il più condiviso possibile.
All'incontro di domani io e Monica abbiamo invitato Serena Bruttini, del CPO Università per Stranieri e Lucia Maffei, del CPO del nostro Ateneo.
Un bacio
Pina

lunedì 23 marzo 2009

Aggiornamenti_Pina

INCONTRO COORDINAMENTO REGIONALE STAFFETTA DEL 21.03.2009
Definizione di massima calendario regionale passaggio staffetta (proviene dalla Liguria)
27-28 giugno: VIAREGGIO
PISTOIA (?) tace: eventualmente 27 giugno Viareggio, 28 giugno Pistoia
29 giugno/1-2 luglio: FOLLONICA
2-3 luglio: MASSA MARITTIMA
4-5-6 luglio: GROSSETO
7 luglio: ALBINIA
8-9-10-11 luglio: SIENA
12 luglio: possibile giornata di pausa, riempibile se vogliamo/possiamo
13-14 luglio: MONTEPULCIANO
15-16-17 luglio: FIRENZE.

Prossima riunione a Firenze:
18 aprile; se Raffella Cotugno riesce a definire le date incerte, può slittare al 9 maggio.

Calendario definitivo eventi staffetta:
30 aprile.

Finanziamenti:
Coi finanziamenti paghiamo i partecipanti ecc.; le eventuali eccedenze vanno all’UDI nazionale- vedi sito www.udinazionale.org.

Ulteriori partner previsti:
Tutti i nuovi eventuali partner devono mandare la loro adesione a Raffaella Cotugno e a UDI Nazionale (inclusi CPO, CPO Unistrasi).

Promemoria:
- Chiedere a Michela Pereira l’impegno per Pistoia e comunicarlo a Raffaella

- Verificare decisioni Tommasina Materozzi (UDI Siena)/Mara Meoni che, dicono (dice Chiara), stanno programmando una giornata (compreso uno spettacolo di Paola Lambardi) senza tener conto che stiamo lavorando su un calendario che necessariamente va condiviso (sono informate perché ricevono le comunicazioni del DCD e Tiziana è stata presente alle riunioni --> Monica ha verificato con Tiziana che ha parlato di alcuni problemi di coordinamento e comunicazione interna al Mara Meoni --> si informerà e ci aggiornerà)

- Attendere che Paola-Amnesty comunichi di cosa può prendersi carico la sua associazione --> glielo ha richiesto Pina

- Eventualità di sostituire il primo giorno spettacolo Riondino con altro: esempio: Artemisia Gentileschi di Altero Borghi

- Verificare il contatto CGIL (Paola Bittarello) con Lucia Maffei, visto che a Chiara non è arrivata nessuna comunicazione

- Verificare il contatto con COOP (Alice Giglioli) anche per materiale di San Gimignano e contatti con Sangiradio.

- COOP e CGIL eventualmente sono da inserire nella tavola rotonda con gli enti locali: non c’entrano molto con le tavole rotonde che stiamo organizzando noi di ‘Presenti, differenti’: pertanto la loro presenza andrebbe verificata per la tavola rotonda di apertura, quella sui temi della violenza/enti locali ecc., e dunque della cosa dovrebbero occuparsene le Associazioni che organizzano tale tavola rotonda, in primis il Donna Chiama Donna

- Necessità di convocare una riunione con le altre Associazioni (incluso il CPO Unisi) per ridefinire il programma.

per sonia e luisa

che ne dite se mercoledì ci vediamo o durante il film, o comunque dopo l'incontro per dare uno sguardo ai materiali che ho trovato per il banchetto? così non andiamo mega impreparate il giorno dopo. sonia hai sentito se è possibile farlo giovedì?

Aggiornamenti_Monica

Carissime,
come promesso eccovi le novità ad oggi. In giornata Pina aggiungerà anche le sue, in particolare quelle relative all'incontro di sabato 21 marzo a Firenze con la portastaffetta regionale e con le altre Associazioni toscane. La cosa più rilevante che dirà Pina, e che voglio anticiparvi, è che per fortuna abbiamo tutto il tempo, nel senso che la scadenza per la consegna del programma all'UDI è stata spostata al 30 aprile.

Dunque:

- Serena Bruttini del CPO dell'Università per Stranieri vuol essere coinvolta (mettono a disposizione Auditorium, docenze, patrocinio, disponibilità ad organizzare la notte bianca...) --> si può pensare di organizzare la staffetta di lettura di testi di donne Unisi-Unistrasi --> le ho proposto di venire questo mercoledì al seminario, mi sembrava l'occasione migliore per conoscerci

- Elvira Reale viene il 29/04 e le donne del Mara Meoni vogliono presentare la Staffetta e dunque vogliono che anche noi e le altre Associazioni partecipiamo all’incontro : sarebbe l'incontro 'zero' della Staffetta, quello che l'introduce, e direi che non è niente male visto che per quella data avremo il calendario definitivo e, se tutto va come deve, sapremo già su quali appoggi, anche istituzionali, potremo contare

- Lidia Agnelli del Mara Meoni proponeva di presentare il libro (non mi ricordo il titolo...) scritto da uno del collettivo ‘Singolare, Plurale’ --> si può mettere in una tavola rotonda? Altrimenti il Mara Meoni si può far carico di organizzare un incontro durante la Staffetta

- Tommasina Materozzi dell’UDI Siena dice di telefonare al Magistrato delle Contrade, che avrà già ricevuto la lettera del Donna Chiama Donna, e di chiedergli se possiamo contattare le contrade --> pianificarne le modalità anche con le altre Associazioni

- Su indicazione di Fiorenza Anatrini (Assessora Provinciale P.O.), che ho incontrato agli Stati generali delle PO venerdì 20, devo chiamare Tiziana Valgattari del Mara Meoni perché organizzi immediatamente dopo Pasqua una riunione coi CPO, col Comune, con la Provincia e tutte le Associazioni coinvolte nella Staffetta (o delle rappresentanti)

- La Staffetta è stata presentata il 20 marzo alla Commissione delle Elette del Comune di Siena e in settimana mi chiamerà Federica Gioia, la Presidente, per fissare un incontro di 'Presenti, Differenti' (e/o altre Associazioni) con la Commissione delle Elette in capo a 15 giorni per spiegar loro la Staffetta

- Necessità di un cooordinamento via mail col DcD e le altre Associazioni perché dicano le attività che vogliono svolgere --> calendario del 30 aprile.


Credo sia tutto, almeno per il momento... e dunque... A PRESTO!
Monica.

1. Ipotesi di attività Altre Associazioni_Staffetta

ATTIVITÀ PER CIASCUNA ASSOCIAZIONE

Donna Chiama Donna
Mer. 8 luglio:
- Ricevimento dell’Anfora in Piazza dei Tolomei con i Bandao che suonano (dobbiamo ricordarci di avvertire il prete dell’iniziativa) (con Amnesty per i Bandao)
- Corteo sino all’Orto de’ Pecci per la Conferenza stampa a cura di tutte le Associazioni in cui si presenta l’iniziativa anche come momento d’identificazione cittadina fondata sulla storia di Pia de’ Tolomei
- Aperitivo all’Orto de’ Pecci organizzato dalle donne della Corte dei Miracoli?
- Il cantare della Pia: David e Chiara Riondino alla Corte dei Miracoli (il Donna Chiama Donna può finanziare il tecnico luci-audio)
- Spettacolo teatrale delle donne di Abbadia San Salvatore --> Finanziamenti Donna Chiama Donna Confermato Gio. 9 luglio alla Corte dei Miracoli.

Da inserire:

- Tavola rotonda sulla violenza e il territorio con la partecipazione di: Donna Chiama Donna, ASL 7 e Consultorio, Questura (Maria Scoccia del Consultorio ha contatti), Pronto Soccorso, avvocati (Claudia Bini e il Saracini) ma anche altre Associazioni di donne tipo Amica Donna di Montepulciano per progetti di prevenzione del bullismo nelle scuole (eventualmente, anche e Arcigay e lesbiche).

Inoltre, da verificare:
- Notte bianca --> da verificare le proposte di Chiara del Donna Chiama Donna
- Aperitivi delle donne della Corte --> da verificare in sinergia con le attività
- Maria Scoccia: Orto de’ Pecci: da richiedere a seconda delle attività da organizzare
- Contatti con le Contrade (anche UDI Siena)

Contatti da chiamare:
- Corte dei Miracoli: centro donne immigrate --> Giulia Grosso --> catering --> a pagamento (perché no?)
- Daniela Neri per una mostra sui ritratti --> dove?

Problemi:
- archiviazione dati (materiali, foto, video...)
- portastaffetta
- pubblicità e gadget (stampato UDI e spille/borse)
- aggiornare la bozza del programma entro il 30 marzo

Varie:
- Mail con le varie richieste informative: quando arriva l'anfora e varie altre scadenze --> Chiara
- Richiesta finanziamenti: DcD è un’associazione Onlus e lo può fare (sarebbe carino anche fare una sorta di coordinamento firme del tipo il DcD a nome di...).

Da inserire:

Mara Meoni
- Incontro con Elvira Reale sul tema della depressione e dei meccanismi psicologici delle donne che favoriscono la violenza --> Mara Meoni (Orto de’ Pecci, con a seguire solito aperitivo prima di andare alla Corte??)

Amnesty

- Incontro con Norma Berti sopravvissuta ai campi concentramento in Argentina
- Ugo Giulio Lurini, D’amore e ombra
- Tavola rotonda Amnesty con qualcuno dal Nazionale che parlerà della campagna contro la violenza che stanno portando avanti da 4 anni
- mostra sulla violenza di genere (?)
- mercatino artigianato donne (Logge della mercanzia?)
- banchini raccolta firme ad ogni iniziativa per la campagna contro la violenza alle donne
- Paolo Poli, monologo di Dacia Maraini su Amina (o quel che gli pare!)

--> Magistrato delle Contrade --> coordinameni femminili
Pranzo a cura delle donne delle contrade che aderiscono all’iniziativa --> a pagamento (cifra ‘popolare’).

2. Ipotesi di attività 'Presenti, Differenti'_Staffetta

Mer. 8 luglio
- Ricevimento dell’Anfora (cfr.)
- Conferenza stampa (cfr.)
- Durante la conferenza: presentazione del Manifesto-collage
- Aperitivo (cfr.)
- Il cantare della Pia: David e Chiara Riondino alla Corte dei Miracoli (il Donna Chiama Donna può finanziare il tecnico luci-audio).

Da inserire:

1.
Dalla ‘doppia presenza’ al ‘doppio sì’: l’identità femminile fra sviluppo professionale e sviluppo personale.

Gli ultimi quarant’anni di storia e ricerca teorica hanno messo in evidenza gli ostacoli che le organizzazioni pongono alle donne: differenziali retributivi; organizzazione del lavoro basata sul ‘tempo’; tetti di cristallo... Ma quali sono gli ostacoli che le donne si pongono per entrare nelle organizzazioni? Che risposte possiamo dare? Quali strategie possiamo attivare? C’è un punto di difficoltà che le donne non sanno superare nemmeno nel caso in cui lo vogliano? Si tratta in altre parole di individuare le regole tacite che le donne si danno (ad esempio nell’organizzazione del tempo) e su cui le donne stesse costruiscono stereotipi e antistereotipi. Il managing diversity è la strategia organizzativa che consente di fare questo passaggio e di attivare strategie di cambiamento contestuali e nelle forme di organizzazione del lavoro.
La tavola rotonda verterà su:
- ricostruzione delle difficoltà che i contesti pongono alle donne obbligandole a premanere nelle zone della ‘doppia presenza’ (famiglia/lavoro)
- le difficoltà che le donne pongono a se stesse per entrare nella zona del ‘doppio sì’ (affetti/crescita professionale)
- buone prassi realizzate sul territorio provinciale e nazionale e ricerche su questi temi

Professioniste:
- Claudia Musolesi, storica, esperta in Managing diversity, consulente organizzativa
- Fiorenza Anatrini, testimone politica che termina il mandato e che ha fatto mainstreaming di genere
- Giulia Catemario della Casa Internazionale delle Donne, esperta in organizzazioni
- Beatrice Magnolfi, ex Sottosegretaria all’Innovazione nella Pubblica Amministrazione
- Moderatrice: Roberta Guerri, Comitato d’Ente del Comune di Siena, avvocata, socia di LeNove

Inoltre (studiosi):
- Silvia Gherardi, sociologa esperta in “genere e organizzazione”, ma potrebbe essere anche qualcuno che studia più in genere il potere entro le organizzazioni.
- STRATI, sociologo dell'organizzazione: se ha qualcuno da proporre sul versante teorico per gender e organizzazioni


2.
Media e violenza sulle donne
Moderatore Matteo Bertocci, autore articolo sul Manifesto?
Anche qui accostare professionisti e studiosi:

Professionisti:
- Matilde D'Errico, autrice di “Amore Criminale”
- un giornalista (sentire Parenti?)
- Sara Maggi, responsabile di Contro Radio, ha curato trasmissione su linguaggio e genere

Studiosi:
- Giovanni Gozzini, insegna storia del giornalismo da noi
- Elisa Giomi e Tonello, presentare ricerca su copertura violenza sulle donne
- Anna Lisa Tota, massmediologia con competenze in gender studies: lei o suoi collaboratori su ricerca svolta su ricezione della pubblicità Dolce e Gabbana
- Saveria Capecchi?
- Mancini e suo gruppo su cronaca nera presentata a Perugia
- Consuelo Corradi Il nemico intimo

Sarebbe molto interessante mettere a confronto il piano dei media con il punto di vista espresso nel volume “Studi sulla questione criminale” ed. Carocci (vedi articolo di Monica), invitando Pitch e Elvira Reale e la Boccia e la Monceri.

Altrimenti l'ultima cosa, più di taglio filosofico, potrebbe essere oggetto di Tavola rotonda a parte

Luisa Accati?

3. Inoltre:

- Inserire nelle tavole rotonde anche la COOP

- Contattare Cinema Nuovo Pendola per Cineforum e dibattiti annessi

- Rosaria Lo Russo: il Trittico Femminile, che comprende Sequenza orante, Anne Sexton, Penelope, ed eventualmente Leda come bis. Dura tre quarti d'ora, ha un andamento comico-colloquiale, quindi, come Pia, non sarebbe spettacolo per addetti ai lavori ma anche per chiunque, specie donne (sperimentato più volte in tal senso, è uno spettacolo rodato).

Verificare:

- Spettacolo teatrale di Silvia Priscilla Bruni su lady King Kong
- Notte bianca: Staffetta di letture di testi sulle donne
- Consiglio Comunale Aperto alla Cittadinanza su proposte per uscire dalla violenza
- Gianna Nannini --> Finanziamento e organizzazione: Assessorato alla cultura Comune/Provincia
- Altero Borghi: spettacolo su Artemisia Gentileschi
- Dissonorata.

Lettera per la Commissione delle Elette del Comune di Siena

ALLA COMMISSIONE DELLE ELETTE DEL COMUNE DI SIENA

Oggetto: informativa sulla Staffetta UDI contro la violenza di genere (si veda l’Allegato in calce alla presente).

Il gruppo di donne afferenti al seminario libero di discussione Presenti, differenti dell’Università di Siena ha, durante le riunioni di coordinamento della Staffetta, capofila per la Provincia di Siena il Centro antiviolenza Donna Chiama Donna, ricevuto il compito di contattare le Istituzioni, informarle delle intenzioni e delle iniziative, chiedere sostegni e patrocini.

L’Anfora sarà a Siena da mercoledì 8 a domenica 12 luglio, quando verrà consegnata alle donne di Montepulciano. In quei giorni, le Associazioni di donne e le singole donne che hanno aderito all’iniziativa si stanno organizzando per animare la città con dibattiti, tavole rotonde, giornate studio, incontri con esperti ed esperte, cineforum, rappresentazioni teatrali, una notte bianca della poesia, concerti. Il filo conduttore dell’evento sarà la storia di Pia de’ Tolomei, e i quattro ‘giorni della Pia’ si dipaneranno, a partire dalla storia della cittadina senese uccisa dal marito che commosse anche Dante, sul filo conduttore della violenza di genere.
Il coordinamento della Staffetta sta mettendo a punto un programma costruito su tre momenti di riflessione:
- lo status quo, che coinvolgerà i centri antiviolenza, il consultorio, la questura, il pronto soccorso e tutti i servizi che si occupano di dare risposte ai maltrattamenti subiti dalle donne ma anche dai bambini e dalle bambine;
- il linguaggio dei media, che metterà a confronto docenti universitari, giornalisti, studiosi, per riflettere sule rappresentazioni che televisioni, quotidiani, radio, stampa, stanno costruendo sulla violenza alle donne ed evidenziarne la strumentalizzazione mediante l’analisi dello scollamento fra dati reali (il luogo della violenza è la famiglia) e immagini rappresentate (lo stupratore è un extracomunitario; le donne la violenza se la cercano...);
- donne e lavoro, che partirà da un’indagine sui vincoli di contesto (organizzazioni basate sul tempo; differenziali retributivi; tetto di cristallo) che costituiscono uno spostamento della violenza alle donne dal corpo alla ‘carriera’ in senso lato, ovvero come possibilità di crescita professionale quando non, addirittura, di accesso al mondo del lavoro, e che si centrerà sulle buone prassi realizzate sia sul territorio che a livello nazionale mettendo a confronto esperte di organizzazioni ed esponenti della politica locale.
Il riferimento a Pia è un modo per coinvolgere il più possibile la Città di Siena, le sue Contrade, le donne e gli uomini, per creare reti relazionali nuove e mettere in circolo specifiche competenze che sono competenze delle donne ma che portano ricchezza e benessere alla città. Una lettera è già stata spedita al Magistrato delle Contrade chiedendo che il Coordinamento della Staffetta possa interloquire con i Coordinamenti Femminili delle Contrade, e speriamo che si possa creare un’energia positiva che produca contatti e iniziative all’interno delle Contrade stesse, in relazione col tema cui i ‘giorni della Pia’ vogliono essere dedicati, in autonomia ma soprattutto in sinergia con le Associazioni che hanno aderito alla Staffetta.
Infine, ci saranno momenti ludici come una notte bianca della poesia, rappresentazioni teatrali, musica, un cineforum, il tutto in fase di organizzazione e con l’intenzione di coinvolgere l’Ateneo: ci stamo attivando per coinvolgere artisti e artiste locali ma, anche, di fama nazionale. E stanno arrivando già le prime risposte positive...
In conclusione, l’intenzione è quella di fornire un’anamnesi del fenomeno violenza di genere sul territorio nazionale e locale, ma, soprattutto, è quella di fornire le vie altenative praticabili e praticate, vie che partono dalla necessità di aprire un confronto più autentico col maschile, che attraversino le buone prassi e le scelte della politica, che producano un orizzonte simbolico e culturale fondato sulla cultura del rispetto e della differenza e non sull’abuso e sul potere.
Pertanto, riteniamo fondamentale coinvolgere la Città nelle sue Istituzioni più rappresentative e per questa ragione ci siamo rivolte innanzitutto a Voi con la speranza che possiate portare in Comune la nostra richiesta di Patrocinio insieme alla possibilità di ottenere, per lo svolgimento di alcune delle iniziative in programma, suolo o/e locali comunali e, infine, che vi possiate far carico di sostenere una nostra richiesta di appoggio economico che ci permetta di tarare il più possibile verso l’alto la qualità delle professionalità che intendiamo contattare. Ma, soprattutto, che vogliate appoggiare la nostra proposta di svolgere, nei giorni della presenza dell’Anfora a Siena, un Consiglio Comunale sui temi della violenza o su altri temi che riteniate urgente trattare e che riguardino nello specifico le donne ma che abbiano anche un impatto sulla Città e sulla sua organizzazione, anche lavorativa, e pensiamo ad esempio ai temi della conciliazione.

Vi ringraziamo per averci ascoltate e in attesa di un Vostro riscontro, rinnovandoVi la nostra disponibilità ad incontrarVi per qualsiasi approfondimento o chiarimento, Vi auguriamo un buon lavoro.

Siena, 18 marzo 2009

Le donne di Presenti, differenti
per il Coordinamento della Staffetta UDI – Siena


ALLEGATO
Comunicato UDI Nazionale (Unione Donne Italiane) in www.staffettaudi.org
Con la Staffetta di donne contro la violenza sulle donne abbiamo promosso un evento che durerà un anno. Intendiamo denunciare ogni giorno la violenza che ogni giorno ci colpisce nelle sue forme più svariate, dalle più eclatanti alle più subdole. Colpisce bambine e donne di ogni età, colpisce sposate, single e lesbiche. Colpisce in ogni parte del mondo. La nostra Staffetta di donne, partita il 25 Novembre 2008 da Niscemi, dove è stata assassinata Lorena, si chiude esattamente un anno dopo a Brescia, dove è stata sgozzata Hiina. Simbolo e testimone un'anfora con due manici portata da due donne che la consegneranno ad altre due, nel paese successivo, sempre pubblicamente. Strada facendo, ogni donna potrà mettere nell’anfora un biglietto con i propri pensieri, denunce, parole o immagini. È un fatto politico che tante donne – singole, organizzate e anche tante ragazze – si stiano mobilitando per la riuscita della Staffetta nei paesi e nei piccoli centri. Insieme stiamo attraversando l’Italia e siamo nelle piazze, nelle strade, nelle palestre, nelle aule dei consigli comunali, nelle scuole, per dire che la violenza sessuata stravolge i rapporti tra i generi. Insieme lottiamo contro la violenza sessuata e il femminicidio. Insieme diciamo pubblicamente le nostre parole sulla violenza e incoraggiamo le più giovani e le donne che, nate altrove, vivono qui a trovare le loro parole originali contro la violenza sulle donne. Possono partecipare tutte le donne, dell’UDI e non, singole o in associazione. Sono escluse rappresentanze di partiti. La Staffetta è autofinanziata. Per seguire la staffetta, passo dopo passo, vai su www.staffettaudi.org.

domenica 22 marzo 2009

L'incontro con entrata a sorpresa di mercoledì

Salve a tutte!

Scrivo questo post per rispondere alla domanda posta da Lola nel suo report e per scusarmi del momento di imbarazzo che si è creato mercoledi scorso, all'entrata in aula di Nicola.
Tutto è nato da una cattiva comunicazione (si vedono già gli effetti del corso di laurea che ho fatto); come ho già detto, ho conosciuto Nicola e Francesca al ciclo di proiezioni organizzate l'anno scorso in facoltà e da subito sono rimasta colpita dall'interesse mostrato da Nicola e da altri suoi amici nei confronti di tematiche, che stupidamente, pensavo potessero coinvolgere solo la parte chiamata direttamente in causa, quella femminile.
Gli interventi di Nicola sono stati sempre preziosi e hanno innescato molti confronti interessanti, soprattutto alle iniziative sulla 194.
Qualche tempo fa avevo accennato a Nicola l'esistenza del nostro gruppo, senza specificare, (forse lo davo per scontato, quando ho parlato di un gruppo tutto al femminile) che almeno in questa prima fase, gli incontri non prevedevano la presenza degli uomini.
Nonostante tutto, penso che l'entrata a sorpresa di Nicola, ci abbia permesso di ragionare ancora una volte sull'importanza, almeno in questa fase, di lavorare esclusivamente su di noi; devo ammettere, che durante i primi incontri, Barbara ed io, proprio a fronte dell'esperienza positiva vissuta l'anno precedente, non eravamo del tutto convinte circa l'esclusione della parte maschile dal gruppo. Adesso posso dire, che la mia visione è profondamente cambiata e capisco finalmente con chiarezza le obiezioni che allora furono sollevate nei confronti della mia posizione.
Comunque penso che alla fine, imbarazzo a parte (grazie Pina per essere intervenuta!!!!!) l'intervento di Nicola sia stato prezioso e abbia contribuito, anche se solo in superficie, a comprenedre la posizione della parte maschile, con cui nel bene o nel male, abbiamo a che fare quotidianamente.

Ci vediamo mercoledi!

sabato 21 marzo 2009

"In Turchia le donne scendono in campo" Repubblica 21 marzo

Paura, fughe, diffidenza
in Turchia le donne in campo
Parte il campionato di calcio di serie A e B al femminile ma le difficoltà culturali da superare sono tante. Il racconto di una ragazza: "Ho una grande passione ma se mi vedono giocare, nel mio paese mi arrestano"
di ENRICO SISTI
ROMA - Pazzi di calcio, i turchi. Ma non abbastanza da riempire lo stadio quando giocano il Kartalspor e il Gazi Universitesispor. Si picchiano, corrono, segnano, esultano. Gli spalti però restano freddi e vuoti. Spiegazione: in campo ci sono 22 donne, le due squadre giocano in serie A, ma è quella femminile. C'è anche una B.
La novità della federcalcio di Ankara rischia di naufragare prima ancora di diventare una realtà. Un tentativo quasi disperato: "Il calcio è visto come una dimensione unicamente maschile", spiega il tecnico del Marmara, la 30enne Nurper Ozbar, una delle poche allenatrici donne del paese, unica rappresentante del suo genere in tutta Istanbul: "Ogni tanto viene qualcuno a vedere i nostri allenamenti, sta un po' lì e poi, esasperato urla "ma che fate lì, andate a casa a cucinare e a lavare i piatti!"".

Fra qualche giorno, nella zona asiatica di Istanbul, verrà inaugurata la prima moschea costruita da una donna. Provano anche a costruire il calcio per le donne, in Turchia, ma la resistenza culturale è quasi più forte. Architettura religiosa sì, pallone ancora no. E i dirigenti federali ne sono consapevoli. Sperano di emulare il basket e la pallavolo, che vantano campionati già avviati. Senza farsi illusioni. Fra serie A e B, in una nazione che conta più di 70 milioni di abitanti, le donne affiliate alla federcalcio sono soltanto 798, a fronte dei 230 mila uomini. Con un mare di problemi anche logistici da superare. Per andare ad allenarsi, ogni giorno Deniz Bicer, centrocampista del Gazi, 18 anni appena, deve farsi quattro ore di viaggio fra andata e ritorno: "Se dalle mie parti mi vedono toccare un pallone succede il finimondo. E se provo a spiegarli quanto grande sia la mia passione mi arrestano...".

L'esperienza conta. Soprattutto quella di chi ricorda quello che accadde quindici anni, quando in Turchia si cercò per la prima volta di aprire il calcio alle donne: "Fu un disastro". Un disastro con 24 squadre allestite alla buona, con arbitri uomini e un programma di base che non prevedeva retrocessioni perché non c'era nessuna categoria inferiore. Un campionato amatoriale, ultra-sperimentale, che finì nel peggiore dei modi: dopo alcuni anni di vita di margine assoluto il campionato femminile venne cancellato nel 2002 quando un paio di presidenti riuscirono a farsi prendere con le mani nel sacco (i pochi soldi versati dalla già povera federazione usati per rifarsi l'intonaco in casa o per acquistare un'automobile anziché per pagare le magliette alle calciatrici) e qualcuno mise in giro la voce, scandalosa, che in certi spogliatoi vigesse la regola dell'amore lesbico.

"Stavolta faremo tutto con maggiore professionalità", assicura Erden Or, uno dei dirigenti della federcalcio femminile. Bisognerà però convincere l'opinione pubblico che, come in tanti altri campi, anche su un campo di calcio la donna può restare donna anche se esegue un lavoro prevalentemente maschile, o storicamente associato all'uomo e alla sua fisicità: "Molti pensano che, giocando a calcio, una donna diventi un uomo, dentro e fuori". L'opera di sensibilizzazione è iniziata con una serie di incontri col pubblico, in varie città, cui hanno partecipato allenatori (allenatrici), calciatrici, dirigenti federali, psicologi e medici. "La maggior parte delle domande dei partecipanti ai nostri forum sono tragicamente preoccupate, ci sono genitori che chiedono se la loro bambina può giocare a pallone senza rischiare di perdere la verginità, se potrà continuare ad avere le mestruazioni. Ci sono insegnanti di educazione fisica che si rifiutano di lasciare le loro alunne sole con un pallone...".

Le difficoltà non sono solo culturali. Mancano i soldi. La federcalcio turca assiste la serie A femminile con un assegno semestrale che non basta neppure a sostenere le spese di manutenzione dei campi e delle divise da gioco: "Dobbiamo ricorrere a qualche piccolo sponsor, ma anche lì ci scontriamo con l'arretratezza. Soldi per le donne calciatrici? Il più delle volte ci chiudono la porta in faccia e ci ricordano di rispettare il Corano", prosegue Or. Spesso le partite vengono vinte a tavolino perché una squadra non ha sufficiente liquidità per affrontare una trasferta lunga e onerosa (il Kartalspor ha dato forfait contro lo Smirne: sei ore di treno per 15 persone costavano troppo).

Non sempre i media vengono in aiuto. E a volte le trovate propagandistiche si trasformano in boomerang: "Per il logo della nuova serie A avevamo pensato a una ragazza molto attraente (non una calciatrice insomma, ndr) che con le sue lunghissime unghie rosse avvolge quasi interamente un pallone". Non è stata una grande idea. Le tv l'hanno bocciata. "E pensare che nello storyboard originale del video e del set fotografico la ragazza aveva anche i tacchi alti...".

Qualcosa però è cambiato: "Diciamo che adesso, rispetto a dieci anni fa, possiamo contare su un maggior supporto psicologico da parte delle istituzioni", ammette la coach Ozbar, "ma siamo ancora prive di un adeguato sostegno economico". Sono tutte dilettanti con le tasche bucate. Quasi tutti i soldi della serie A turca di calcio femminili provengono dagli stipendi delle ragazze. Se lavorano. "Ma so anche di qualche genitore che, di nascosto, finanzia la passione della figlia".

Qualcosa è cambiato anche nella geografia del calcio femminile. Prima le squadre si formavano solo nelle città più evolute. Ora se ne trovano anche in posti come Hakkari, nel chiuso sud est a prevalenza curda. "E prima o poi vedremo anche la gente sulle tribune". Per ora, l'unica squadra che può vantare uno "suo" pubblico è Gunesspor di Sakarya, poco fuori Istanbul. "Successo è potere e dieci vittorie consecutive, per quanto siano dieci vittorie di calcio femminile, sono potere e per questo fanno comunque notizia", spiega il presidente del Gunesspor Sinan Panta: "All'inizio venivano a vederci in 100. Ora sono 3000". Un passo dopo l'altro: "Adesso vorrei acquistare Onome Ebi, nazionale nigeriana, bravissima e costa ancora poco".

Anche la confessione di una madre può aiutare ad allontanare lo spettro delle convenzioni ed avvicinare il calcio e la moschee al femminile: "All'inizio non volevo saperne, non volevo che mia figlia giocasse", spiega la mamma di Selmin Odabas, ala del Kartalspor. "Temevo che il calcio la facesse diventare un mostro". Invece Selmin è diventata più bella. Ed è finita anche in nazionale. "Adesso suo padre non si perde una partita".

venerdì 20 marzo 2009

Report 18 marzo

No son las diferencias las que nos inmovilizan sino el silencio

(Audre Lorde, Sister outsider)


Mercoledì 18.Eravamo tante, Teresa, Valentina, Veronica, Monica, Pina, Luisa, Sonia, Elisa, Michela per qualche minuto e due nuove: per la prima volta Francesca e Nora per la seconda.


Staffetta

Sin dall’inizio si sentiva nell’aria l’urgenza di affrontare il tema della Staffetta. Martedì 17 si sono incontrate, se non ricordo male, Elisa, Luisa, Sonia, Pina e Monica (manca qualcuna?) per parlare delle iniziative che dall’8 al 12 luglio il nostro gruppo pensa di promuovere, di sostenere, di organizzare, o semplicemente di proporre per il loro svolgimento a Siena. Da quell’incontro sono uscite fuori almeno due cose: hanno bisogno di più forze e il sottogruppo viene allargato alle altre, direi a tutte, no? E, seconda, siamo nella fase di elaborazione del programma e dei contatti. Ci sono diverse iniziative ancora da precisare. Mi fermo qui: non vorrei toccare informazioni sensibili o ancora non sicure o definitive, faccio un rinvio alla mailing list (lì c’è un buon movimento!) e all’etichetta staffetta che credo sarà aggiornata da Monica che ha il polso della situazione. Comunque, sabato 21 c’è un incontro regionale a Firenze, a cui partecipano Pina, Teresa e …Monica?


Un uomo al seminario???!!!

All’improvviso irrompe un uomo (Nicola) e, con la disinvoltura propria del suo genere (pensate per un attimo alla situazione contraria), si siede tra di noi e ci fa un bel sorriso a tutte. Sonia riesce a dirci soltanto che è un suo amico. Beh -pensiamo- “allora, sicuramente Sonia avrà una buona ragione” e si va avanti come se niente fosse… ma la buona ragione non arriva e noi abbiamo continuato a rimuginare finché Pina non si decide a parlarne e subito dopo interviene Veronica, poi Teresa… e in modo corale gli spieghiamo che la partecipazione degli uomini a questi seminari è stata una questione molto dibattuta e che per ora preferiamo stare solo tra noi donne per essere più libere. “È una cosa a nostro favore non contro di voi” conclude saggiamente Pina.

Teresa coglie l’occasione per fargli qualche domanda:

a. cosa ti spinge a essere qui? “sono preoccupato della situazione generale delle donne, si è tornati al medioevo”, risponde lui;

b. gli uomini come vedono le donne? “Mi vergogno di essere uomo. C’è una versione da bar della donna. Ci sono due grandi categorie: alcune sono considerate delle “veline”, poi ci sono le donne intelligenti…di sostanza”, è più o meno la sua risposta, (raccapricciante!!). Si apre un piccolo dibattito sul corpo, Francesca, che era arrivata insieme a Nicola, parla della difficoltà di non voler mettere da parte la femminilità intesa come bellezza del corpo femminile. Come si fa a non cadere nella strumentalizzazione del corpo femminile? Valentina ci regala un nuovo concetto: “lo stupro mentale” preso da Adrienne Rich e inteso come la richiesta fatta alle donne di sacrifici relativi alla cancellazione di una parte di sé, nel senso della “maschilizzazione”.

c. capisci la nostra decisione di essere sole tra noi donne? “si, perfettamente, anche durante gli anni settanta si faceva così…” A questo punto, Veronica gli fa un invito che lui non può rifiutare e ci lascia sole.

Ci tengo a sottolineare la risposta corale e unanime da parte di tutte…anche da chi era più reticente all’inizio…avevamo bisogno di capire anche questo? era forse questa la buona ragione di Sonia?? a lei la parola…


Oggetti-Glossario (1): diverse questioni organizzative-propositive

1. Pina ci fa sapere che il libro che ho portato la settimana scorsa come oggetto (Cuerpo de mujer, sabiduría de mujer, di Christiane Northup) in Italia si chiama “Guida medica da donna a donna. Noi donne, il nostro corpo, la nostra mente” e non si trova facilmente, pensa che si trovi soltanto in una libreria a Bologna. Sonia suggerisce che sicuramente via internet sia più accessibile. Luisa mi fa sapere che sarebbe interessata a leggerlo. Se non si trova in italiano e non volete leggerlo in inglese mi offro per farvi qualche lezione di spagnolo e ve lo presto volentieri.

2. Di nuovo Pina lancia l’idea di trovare una stanza tutta per noi, alla Woolf, dove collocare tutti i nostri oggetti. Sarebbe davvero bello…ci pensiamo un po’??

3. Per quanto riguarda la presentazione degli oggetti, Teresa e Valentina propongono di fare un lavoro più compatto e darci dei tempi più adatti al peso emotivo del momento, la qual cosa potrebbe tradursi in più di un’ora.

4. Come collegare oggetti-glossario? Teresa, Valentina ed io concordiamo sul fatto che bisogna andarci piano, siamo ancora ai primi passi (triciclo o addirittura a quattro zampe?) ma comunque pensiamo che un primo appuntamento del gruppo glossario per coordinare e cominciare a buttare giù qualche idea potremmo fissarlo per giovedì 2 aprile, tenendo anche conto della disponibilità di Michela e se per Veronica va bene.


Oggetti-Glossario (2): Seconda sessione della presentazione degli oggetti

L’oggetto di Valentina e la canzone di Pina

1. Valentina: da una buona figlia del patriarcato al passo indietro per farne due avanti.

Vale porta tre oggetti, anche se il vero oggetto è una poesia ma vuole prima raccontarci come ci è arrivata. Fine degli ani novanta, il suo prof. e relatore della tesi di dottorato -inquadrato completamente negli schemi tradizionali- le propone di scrivere un manuale tematico multidisciplinare per le scuole superiori. Su cosa? -si chiede lei- gli adolescenti? il paesaggio…? e perché non sul rapporto maschile/femminile? questo processo di definizione dell’oggetto del suo manuale la mette davanti a diverse domande che finora non si era mai posta perché viveva nell’illusione che quello che c’era da imparare era uguale per tutti, uomini e donne: stessi testi, stessi metodi….e se non si faceva troppa attenzione alla letteratura femminile probabilmente dipendeva dal fatto che si trattava di una letteratura minore. Non aveva ancora tradito le aspettative della buona figlia del patriarcato. Ma il momento arrivò quando si è messa a scrivere il manuale e ha dovuto fare un passo indietro. Non trovava le risposte alle sue domande: perché non ci spiegano mai cosa dicono i filosofi sulle donne? a chi fa bene l’uso del neutro nella lingua? Perché si continua a parlare in neutro? Il suo manuale è uscito nel 2000, “Maschile/femminile”. Ci ha spiegato che ha messo prima il “Maschile” perché voleva che fosse letto da uomini e donne, la qual cosa non sarebbe accaduta se metteva per primo il “Femminile”. Dopo che ci ha raccontato il suo percorso ci ha regalato la (sua) poesia di Muriel Rukeyser, Myth, sul mito di Edipo. Ce l’ha letta tradotta in italiano. Vi riporto alcuni versi bellissimi: “Ho una domanda. Perché non ho riconosciuto mia madre?” “La tua risposta era sbagliata”, disse la Sfinge. “Ma era quella che ha reso tutto possibile”, disse Edipo. “No”, lei disse”. Finisce di leggere il testo visibilmente commossa. Si ferma. Ci fermiamo. E poi riprende il terzo e ultimo oggetto che rapidamente ci presenta. Si tratta, ma non sono sicura, di un libro di poesie da scrivere insieme a Monica.

La sua presentazione ha provocato un ricchissimo ma allo stesso tempo fugace dibattito intorno alla lingua, al neutro, alla scarsa letteratura femminile, ai modelli “anormali” di donne filosofe e letterate che ci sono arrivate (Saffo, Woolf…), le origini di tutto ciò (filosofi greci e cattolicesimo)…. “ma lo sapevate che la prima filosofa greca era donna e si chiamava Diotima”, ci dice Teresa.

Per me è stato bellissimo, restitutivo, come piace dire a Vale, di quel meccanismo per cui si fa un passo indietro per poter guardare cosa significhi essere donna e poi ripartire da un’altra parte e con un altro sguardo. Avrei voluto farti tante domande, parlare del tuo manuale più a lungo, chiederti cosa c’è lì dentro, come è stato farlo, come è stato accolto alle scuole, anche sulla bellissima poesia che ci hai portato, del rapporto con la madre,…e tante altre cose…ma forse ci sarà un’ulteriore occasione di approfondimento dei nostri oggetti. Grazie Vale.

2. Pina ci ha regalato, ci ha cantato, una canzone: “La fata” di Edoardo Bennato, (http://www.youtube.com/watch?v=G0RovG4Qmdw) anche se la preferivo dalla nostra Pina… ma quanto era bella lì seduta in mezzo a noi a cantare: “c’è chi ti urla che sei bella, che sei una fata, sei una stella, poi ti fa schiava però no, chiamarlo amore non si può… c’e chi ti esalta, chi ti adula, c’è chi ti espone anche in vetrina, si dice amore però no, chiamarlo amore non si può. Si dice amore però no, chiamarlo amore non si può”. Hermosísimo. Grazie Pina.


Alcuni appuntamenti per la settimana

- Sabato 21, ore 15: Incontro Staffetta a Firenze (non so dove sia)

- Lunedì 23, ore 18: Presentazione del libro di Silvia Ballestra, Piove sul nostro amore. Una storia di donne, medici, aborti, predicatori e apprendisti stregoni, alla Biblioteca Comunale degli Intronati, nell'ambito degli incontri "Lunedilibri" organizzati dall'assessorato alla cultura.


Proposta dell’Odg per mercoledì 25 da integrare, correggere, stravolgere…

  1. Resoconto da chi ha partecipato agli appuntamenti della settimana segnalati sopra e non
  2. Staffetta
  3. Glossario
    1. Sonia ci presenta il suo oggetto
    2. Conferma di giovedì 2 aprile per un primo incontro del gruppo glossario

Buon fine settimana a tutte!

giovedì 19 marzo 2009

unità 19 marzo

C'è guerra e guerra

Meno male che le donne si occupano dei figli, anche quelle che fanno politica. Meno male che Alessandra Mussolini ne ha uno in età da vaccinazione e si è presa due ore per portarlo dal pediatra. È andata così. La rivelazione sugli obbrobri nascosti nel pacchetto sicurezza - i medici spia, gli infermieri e gli insegnanti che possono essere accusati di complicità col neoreato di immigrazione clandestina, i bambini invisibili non registrati all'anagrafe - non è arrivata alla presidente della Commissione infanzia dai suoi colleghi, dai tecnici che lavorano in Parlamento. No, è venuta dal pediatra. Onorevole, ma lei ha capito cosa sta succedendo?, le ha detto mentre prendeva il cotone e la siringa. Così lei ha capito. Così ha scritto una lettera per bloccare il disegno di legge già approvato al Senato e appena approdato alla Camera. 170 firme in poche ore, tutti deputati del Pdl. Una fronda interna alla maggioranza. «Ho colto segnali di preoccupazione dal Quirinale», dice Mussolini a Claudia Fusani. La Lega va diritto, il capogruppo Roberto Cota dice che si tratta solo «di una manovra di assestamento del Pdl in vista del congresso». Forse non ha figli in età da vaccino.

L'emendamento al decreto antistupri che prevede la castrazione chimica è stato ammesso al dibattito. È possibile che la strada rallenti, c'è chi ha chiesto che siano ascoltati i medici. Chiara Moroni, Pdl, è contraria. Altre crepe. Chissà se anche questa sarà colpa del congresso. Gli studenti e gli insegnanti in sciopero ieri hanno tirato le scarpe (soprattutto gli studenti, sì) come ormai si usa in segno di sfida al potere, l'intifada delle scarpe. L'Unione Europea ribatte al Papa che il preservativo nella lotta alla malattia è essenziale. Obama è pronto a firmare con l'Onu: l'omosessualità non è un reato. Grandi e piccoli segnali da un mondo smarrito, chiamato a rinominare i principi fondamentali.

Pubblichiamo nelle pagine del Dossier una bellissima testimonianza di Zlata Filipovic, bosniaca, fondatrice del Network of young people affected by war. Ci racconta la sua battaglia insieme a «Save the children» per salvare i bambini dalla guerra. «Ricordo che stavo scrivendo una relazione su un libro quando sentii i primi spari della mia vita. Un rumore che nessun bambino dovrebbe mai sentire». Le guerre vere. Da noi ne combattiamo altre, a colpi di decreti e di proclami. In molte città, a Roma per esempio, è tornato un controllo del territorio simile a quello degli anni 70: destra contro sinistra, agguati, assalti, ingiurie, botte agli incroci, pedaggi da pagare. Ce lo raccontano Jolanda Bufalini e Susanna Turco. In Sicilia c'è la guerra dei cani. Dei randagi nella loro isola parlano Vincenzo Consolo e Andrea Camilleri: entrambi finiscono per suggerire agli amanti delle ronde di occuparsi di animali, che è meglio. Angelo Guglielmi rivela ad Andrea Carugati alcuni retroscena dei tempi in cui Berlusconi lo voleva a Mediaset, oggi il premier gli ha sbarrato la strada alla presidenza Rai. Altre piccole guerre. Piccole ma mica tanto. Leggete i racconti di Francesco Piccolo e Sara Ventroni, scrittori, sulla sfida fra «Amici» e «X Factor» in tv. È nella tv, d'altra parte, che si crea e si restituisce a milioni di persone il senso di realtà. Una specie di realtà, diciamo.
Concita De Gregorio

martedì 17 marzo 2009

Report 11 marzo

Report 11 marzo 2009

Prima ora:
- LAST CALL FOR GROUPS.
Il gruppo questionari sembra organizzato per la distribuzione: per la distribuzione in biblioteca Veronica e Sonia organizzano un banchetto nell’atrio; per la raccolta dopo che sono stati riportati a portinerie ecc. il concentramento è nella stanza di Michela.
Staffetta: Monica, Elisa, Pina, Sonia, Luisa
Glossario: Lola, Valentina, Teresa, Michela, Veronica.

Individuazione del gruppo che si occupa delle proiezioni “Donne in tri-ciclo verso la staffetta”. Aprile, maggio, giugno: l’idea è di fare proiezioni pubbliche nell’aula magna. Pina: dal confronto con altri gruppi sembra che potrebbe divenire sottosezione della staffetta, momento di sensibilizzazione e di lancio. Film: Racconti di Stoccolma, Una sconosciuta, le onde del destino. Invece per i giorni della staffetta prendere contatti con cinema in fortezza e chiedere se ce li programma.

Chi scrive i report: ogni volta si offre una persona.

- REPORT
Report del gruppo Staffetta: Monica ha provato a simulare il progetto, dividendolo nelle 4 giornate. Con Donna chiama donna, Amnesty International ecc. hanno discusso la scaletta. Dobbiamo trovare un momento per parlarne nel dettaglio, sta comunque emergendo che il progetto è concreto e che fare rete sta “pagando”. Si sono mosse anche sul versante delle contrade.

Report dell’incontro San Gimignano.
Erano presenti il nostro gruppo, donne insieme contro la violenza di Colle Val d’Elsa, l’assessore alla cultura di San Gimignano e l’assessore alle pari opportunità. Sangiradioweb ha registrato tutto l’incontro. La questione negativa inizialmente era che il linguaggio utilizzato da parte delle parti politiche era venato di vittimismo e scarsa fattività, l’assessore alla cultura aveva un’idea un po’ vaga delle pari opportunità (ha presentato una sua poesia sulla disabilità). Monica ha invece dato uno scossone alla discussione proponendo un punto di vista più “positivo”. I soci coop di centro italia molto soddisfatti delle nostre hanno proposto di finanziare il progetto. L’intenzione è di portare una modalità d’azione e contenuti differenti, mettendo a frutto anche le modalità di confronto .


Seconda ora:
-
GLOSSARIO Lola
Libro di una ginecologa americana. L'esigenza di scrivere il libro nasce dal constatare una sorta di schizofrenia, un divario tra la sua vita personale con dei dettami legati anche al suo essere donna e dall'altra la sua attività lavorativa, presentata come neutra. Nel confrontarsi con altre donne e riesaminando la sua situazione personale, supera il divario tra i due ruoli, quella di donna e madre e quella di medico, partendo dal riformulare la sua attività lavorativa. Oberata da una concezione della medicina “classica” legata ad una concezione patriarcale, pian piano si è emancipa dalle convenzioni imposte esaminando il proprio rapporto col corpo, la salute fisica, il rapporto corpo-mente e il contesto sociale. Il libro racconta di esperienze drammatiche, violenze tangibili per toccare anche le corde di una situazione di “violenze” generalizzate più evanescenti. La sua emancipazione inizia con l'accorgersi del proprio bisogno di prendersi cura del suo corpo, in questo percorso lentamente la differenza di genere emerge. In particolare in relazione alla medicalizzazione dei processi naturali femminili quali ciclo, o “ vivisezione sociale” di parti femminili. Il messaggio che il libro trasuda è che il corpo ha un suo sentire, che bisogna ascoltarlo nella sua saggezza, piuttosto che abdicare ai propri sogni in funzione delle esigenze degli uomini e delle loro famiglie. Il maltrattamento deriva sia da noi stesse che dagli altri, quando ci si ammala anche per forti traumi emotivi ci si riferisce ad un sistema medico, anch’esso patriarcale. La nostra società patriarcale ha costituito un sistema medico nel quale i parametri stessi, passati come unisex, sono invece prettamente maschili. La biologia va sessuata, ad esempio c’è stato un esperimento mesi fa in Inghilterra dove ci si accorse che le cellule maschili e quelle femminili reagiscono diversamente ai farmaci. La società crea addizione, nel senso di malessere che sfoga in dipendenze che possono andare dalle droghe, al proprio lavoro, a relazioni masochistiche. Il rapporto col corpo è difficile da codificare in termini neutri e generali, lo studio deve essere invece personale e relativo non solo al corpo in sé. La cura del corpo diventa così veicolo di conoscenza di sé. Quando una donna fuoriesce dagli schemi precostituiti, dalle modalità convenzionalmente accettate porta senza dubbio alla negazione e pian piano al superamento dei limiti etero imposti e le automutilazioni, quali senso di colpa o rifiuto. Il doppio binario corpo- mente è necessario nella costruzione della persona. L’incarnarsi come corpo fa emergere la differenza sottesa, solo nella piena accettazione di questa cosa “corpo” che coicide col nostro io ci permette di essere veramente degli esseri particolari in quanto portatori di differenze reali. La costrizione sociale del neutro disumanizza nell’allontanare, mutilare e annullare il proprio rapporto col corpo. Partendo dalla base biologica, nell’incarnazione si può andare verso la “liberazione”, solo partendo dalla realtà e dalla differenza, dall’incarnazione che non vuole esprmere un ricadere della mente sul corpo in un movimento discensionale ma che si esprime come presenza, o almeno direi, con-presenza. Pina racconta poi con idignazione di un servizio di una programma pesudo scientifico, Voyager, dove, parlando della clonazione dell’uomo di Neanderthal, l'uso del corpo della donna (nell'accogliere il dna clonato) non viene minimamente esplicitato, anzi è celato dietro un'immagine unisex.
Ho fatto del mio meglio, spero di aver rispettato il punto di vista di Lola. Ti prego se c'è qualcosa di scorretto o poco chiaro di correggere anche in funzione di una migliore ricezione del messaggio da parte di chi non c'è stata.

venerdì 13 marzo 2009

Lo stereotipo femminile

Sono tre le cose che negli ultimi giorni mi hanno colpito, non so se sia dovuto al partecipare al gruppo ma il mio grado di intolleranza sta salendo sempre di più...

1) Alla libreria Feltrinelli mi avvicino alla zona che fa capo all'etichetta "Letteratura Femminile" (non mi ricordo se era "Lettura Femminile") pensando di trovarci libri riguardanti le differenze di genere, libri scritti da femministe o che riguardano la condizione delle donne nel mondo ecc... Con mia grande sorpresa ho trovato invece i romanzoni di Daniel Steel, i vari "I love shopping", i vari libri di Moccia da "Tre metri sopra il cielo" in poi, romanzi rosa, Melissa P. ecc... Lasciando perdere i gusti personali di ogni persona credo che tutti possano essere d'accordo con il fatto che trattino argomenti considerati leggeri... Non capisco perché debbano andare sotto all'etichetta "letture femminili". Forse gli uomini non leggono queste storie frivole? Non credo proprio. Penso anzi che siano molti i ragazzi che si sono letti "Cento colpi di spazzola" o i libri di Moccia. Non lo sò, mi sono sentita in qualche modo offesa e relegata all'interno di un qualcosa che è considerato superficiale  di serie B. Mi piacerebbe controllare se esiste un qualcosa classificato sotto l'etichetta "Letture maschili", magari che riguardano solo donne, motori, calcio e muscoli. Cosa ne penserebbero?

2) Ieri mi sono trovata in un bar di Firenze e ho buttato l'occhio sulla freepress "Metro" ed in particolare sul titolo di un articolo (scritto a caratteri cubitali) "DONNE AL VOLANTE PERICOLO CRESCENTE". L'articolo cominciava così "Ha un nuovo identikit il pirata della strada: donna, 29 anni, ubriaca nel 22,7% dei casi. Nel 2008 il 9% degli incidenti in cui il guidatore si è dato alla fuga , sono stati provocati dal sesso femminile (...) il rapporto con l'ebbrezza al volante non è occasionale, nel 22,7% dei casi le conducenti avevano superato i limiti dell'alcol consentito. Differenti tra i due sessi le motivazioni della fuga dopo l'incidente: gli uomini scappano per non perdere i punti della patente o perché non  sono coperti da assicurazione mentre le donne scappano per paura del gesto compiuto ". A fianco un piccolo inserto "Si è abbassata l'età media delle donne-pirata. Nel 2007 avevano 36 anni, nel 2008 29 anni. Scalfiscono il tradizionale identikit del guidatore irresponsabile: maschio, fra i 18 e i 44 anni, ubriaco nel 44% dei casi. Nel 2008, 5 dei 22 casi di pirateria ad opera di donne sono stati mortali per le persone investite". (Pochi giorni prima avevo assistito in treno ad una scena in cui un quindicenne spiegava alle sue coetanee che è dimostrato scientificamente che le donne non sanno guidare e che in Cina avrebbero costruito una macchina apposta per le donne per farle parcheggiare. Da notare che loro lo ascoltavano senza battere ciglio).

3) L'otto marzo ho visto "Che tempo che fa". Ho trovato deludente la fine del programma quando sono arrivati i tre bei ragazzi dalla Littizzetto e la hanno liquidata con qualche parola e con un apino carico di mimosa sul quale lei è salita ed ha lasciato lo studio (con grande felicità di lei). Mi è sembrata una scena piuttosto triste.


giovedì 12 marzo 2009

Su Ti do i miei occhi

Mi sono ritrovata a pensarci via via tra ieri e stamattina.

In effetti l’unico passaggio narrativo meno convincente, anche se introduce un elemento nuovissimo nel tema, è l’ingresso di Antonio in terapia. Voglio dire, c’è un’ellissi che lo spettatore difficilmente riempie con i dati a sua disposizione, è difficile immaginare “come” abbia trovato il gruppo, ad esempio. O forse mi sono persa io qualche passaggio?

Poi mi è piaciuto come è stato colto il legame tra la mancanza di desideri, che è anche mancanza di desiderio e curiosità verso l’altro (cioè alla conoscenza dell’altro da sé) e le dinamiche di annullamento e di violenza. Infatti Antonio non sa mai dire cosa desidera e se desidera (al massimo dice "voglio tutto").

E poi mi sono ricordata di Sibilla Aleramo e di Una donna e ho visto che c’è la proposta di un’immagine comune: la donna che inizia il viaggio alla ricerca della propria identità della donna scegliendo di lasciare a casa il figlio, come del resto fa la progenitrice Nora (di Casa di bambola). C’è invece un romanzo della Byatt (Babele) in cui non è così, non per scelta della madre, ma del bambino che non si fa lasciare a casa. Non lo so, mi sembra un coagulo interessante, io non ne percepisco esattamente la portata.

Ok ho finito le elucubrazioni baci

martedì 10 marzo 2009

Questionari

Per Veronica e Sonia: come possiamo fare con i questionari? Se ci trovassimo domani mattina (tipo verso 10,30-  11,00), andiamo a prendere i questionari e poi li distribuiamo a San Niccolò o lì a Lettere? Aspetto notizie!

lunedì 9 marzo 2009

Ordine del giorno 11 marzo 2009

Riassunto sintetico e definitivo con ulteriori integrazioni e proposte. Mi posso occupare io di stampare questo OdG in modo da prendere appunti, comunque basta fare il documento e utilizzare il computer di aula, se funziona, quindi non c’è bisogno che Elisa ci lasci il portatile. Qui non riporto notizie specifiche e ragionamenti contenuti negli altri post e commenti, che comunque porterò stampati. Aspetto approvazioni o commenti. Firmato, sig.na Rottenmeier.

Prima ora:
- LAST CALL FOR GROUPS.
Il gruppo questionari sembra organizzato.
Il gruppo staffetta e il gruppo glossario si devono ribilanciare. Mi sembra che ci sia bisogno di fare ancora due parole su cosa fanno esattamente questi due gruppi.
Individuazione del gruppo che si occupa delle proiezioni.
- REPORT
Report del gruppo Staffetta
Report dell’incontro San Gimignano.

Seconda ora:
- GLOSSARIO
Appoggio il recupero della proposta di Lola: ci raccontiamo prima, velocemente, cosa abbiamo fatto l’8 marzo? Almeno per l'atmosfera...
Lola presenta il suo oggetto. Poi se c’è tempo lo faccio io (o inizio, comunque, e finisco la prossime volta).
Si individuano le persone che presentano l’oggetto mercoledì prossimo.
Si individua forzosamente la volontaria for the next report.

@ Monica: ti consiglio di fare un post con nel testo solo: “Staffetta: riassunto della situazione” (o roba del genere), con etichetta “Gruppo di lavoro XXX” (a proposito come si chiama? Staffetta o Violenza sulle donne? Così ci sposto anche gli altri post) e poi postare le tue fantastiche email ricapitolative come commenti. I post appena pubblicati si vedono automaticamente in prima pagina, ma tanto la pagina ne tiene solo tre quindi scorrono velocemente.

@ Elisa: mi sono informata sul passaggio da blogspot a wordpress ma per ora non sembra conveniente, poi ti dico.

@ tutte: l'opzione della cena è stata rimandata in favore dell'organizzazione di un pranzo? Consideriamolo un punto all'ordine del giorno!

domenica 8 marzo 2009

questionario

Non l'ho esplicitato ma io sono, naturalmente, nel gruppo questionari. Purtroppo martedì sono impegnata tutto il giorno, pensavo mercoledì o prima, se sonia e luisa non mi scrivono prima, tramite blog, di organizzare la distribuzione "volantinaggio", magari anche in occasione delle riunioni dell'assemblea permanente. Io posso dare la disponibilità giovedì all'ora di pranzo. Fatemi sapere. Per la Professoressa Pereira, se vuole possiamo piegarli noi parte dei volantini da distribuire, potremmo prenderli mercoledì. Ciao a tutte. ah io pensavo stasera di passare a vedere un po' fuori porta pispini, c'è qualcuna?

venerdì 6 marzo 2009

Tentativo "sintesi" (?!) e ODG per 11 marzo

Allora,
NON HO RICEVUO RISPOSTA ALLA RICHIESTA: QUALCUNA HA PRESO “UN’ORA SOLA TI VORREI?” NON LO TROVIAMO PIU’!

provo un attimo a proporre una sintesi di quello che avete scritto nei commenti al report di Vale (leggi post sotto) e provo a scrivere un ODG, per aiutare Vale (nn sarò operativa per i prossimi giorni e quindi ho pensato di contribuire adesso che posso).
Gruppi. Ogni gruppo, o almeno quello della staffetta che prevede attività articolate e diverse, deve dividersi anche i compiti interni e decidere chi segue cosa, comunicando solo tra noi e magari tramitre il blog, dove possiamo istituire etichette apposite, anche per avere un continuo trackinìg scritto del lavoro che facciamo, perché se ci conosco almeno un po’ immagino che sforneremo come sempre 100 idee più del necessario, e per non perderleAl momento così organizzati:
a) STAFFETTA: Monica, Elisa, Pina, Sonia. Mi smentisco subito riportando qui e non nell’apposita sezione una comunicazione interna al gruppo Staffetta: per quanto riguarda il segmento che mi ero presa io– posto che ovviamente ci sono anche per il lavoro più di pierraggio spinto, non temete –ovvero l’organizzazione della tavola rotonda (un confronto sulla rappresentazione della violenza sulle donne entro discorsi specialistici diversi, da quello mediale – con riferimento a informazione e docufiction - a quello della giurisprudenza e forse della medicina, ma bisogna riflettere) penso che potrebbe interessare in particolare Sonia, che ha lavorato molto sulle dinamiche del newsmaking e dei media in genere. Sonietta, trovi una descrizione un po’ più dettagliata nella sezione del blog chiamata “Gruppo di lavoro sulla violenza ecc.” nel primo post che trovi, a metà.
b) GLOSSARIO: Valentina, Lola, Luisa (Luisa, intendevi questo, vero, con “lavoro teorico?”) e Teresa. Non so, la butto lì: non sarete troppe? Sicure sicure che nessuna vuole staffettare con noi? ;-)
c) QUESTIONARI: Per ora si tratta solo di distribuire, come dice Luisa (Luisa, don’t worry, avevamo già pensato al sistema di raccolta presso punti fissi). E’ semplice, lo metto nei punti all’odg
d) PROIEZIONI: lo metto nell’odg

ODG (io provo a stenderlo sulla base delle cose emerse fino a ora, ma integrate o corrigeretemi eh!), magari ripostandolo sotto il nome “ODG rivisto”: sono d’accordo, iniziamo a usare il blog sistematicamente

PRIMA ORA: ORGANIZZATIVA (per ora secondo me è necessaria un’ora, siamo ancora in fase di start up su tutto)
1) Last call for groups:
· Verificare adesioni ai gruppi fino a ora pervenute e contarsi. Forse possiamo prenderci 10 minuti 10 per ridescrivere a chi non è stata presente ultimamente in cosa consistono i gruppi, oppure, per accelerare i lavori, queste persone possono chiedere ragguagli in separata sede
· Questionari: semplice. I questionari ce li dividiamo tra Pina con la Segreteria + me, Michela Francesca (gnuna di noi li da ai propri colleghi che hanno lezioni e se li tiene in stanza, magari, per i ricevimenti studenti) + ci vuole qualche volontaria (le 3 dolci studentesse Luisa, Veronica e Sonia si erano volontarizzate, mi pare…) per distribuzione presso biblioteca
· Proiezioni marzo: non avevamo detto che “scorporavamo” le proiezioni di Marzo e le consideravamo un capitolo a parte, nominando una o due responsabili che garantiscano la logistica per i prossimi tre appuntamenti? Io immagino che il da farsi sia di coordinarsi con CPO per rimandare avvisi via mail degli appuntamenti a ogni nuovo mercoledì, assicurarsi che i film siano in sede (URGENTE: UN’ORA SOLA TI VORREI DOVE E’?), provarli per vedere che funzionino nel lettore della sala cinema e assicurarsi che dopo la proiezione vengano ritirati e non lasciati nel lettore ecc.
2) Decidiamo chi stende i report per ogni incontro: Luisa propone di turnarceli fra gruppi, io concordo con Monica – se nn misinterpreto - che invece sarebbe meglio che la turnazione avvenisse tra chi al momento non è impegnata in un gruppo. In alternativa si può anche fare che, banalmente, ce lo turniamo fra tutte stabilendolo di volta in volta chi lo fa.
3) Sintetico report del gruppo Staffetta sull’incontro di martedì al Donna chiama Donna (sulle questioni di fondo, poi i dettagli magari ce li vediamo noi del gruppo)
4) OPZAIONALE: Se Pina lo ritiene: sintetico report su incontro alla coop di San Gimignano, qualora siano venute fuori cose interessanti per tutte (sponsorship?), altrimenti ce lo dicesse solo a noi della Staffetta
5) OPZIONALE: Prenotazioni sugli oggetti da discutere la prossima volta (oppure ci pensa il gruppo Glossario, che prende prenotazioni o lancia il call for prenotazioni via mail a parte?)
SECONDA ORA: GLOSSARIO E DISCUSSIONE DEGLI OGGETTI

SCUSATE, SOLO PER GRUPPO STAFFETTA: propongo di istituire nel blog una sezione “Gruppo di lavoro Staffetta”, in cui spostare i post attualmente contenuti in “Gruppo di lavoro violenza sulle donne” e inserire le fantastiche mail ricapitolative di Monica. Me lo ricordate mercoledì?

giovedì 5 marzo 2009

Se sbalio mi corrigerete

Buongiorno! L’ultima volta eravamo solo 5 ma ci sono decisioni importanti da prendere, il coordinamento latita! quindi scrivo qui le nostre ipotesi di lavoro aspettando adesioni e conferme.

Per proseguire il lavoro di riflessione, cosa di cui tutte sentiamo la mancanza, bisogna che le questioni operative e organizzative abbiano dei responsabili o siano seguite da sottogruppi che si coordinino secondo le loro esigenze, al di fuori degli incontri del mercoledì. Adunque… vado a illustrare le adesioni:

1. GRUPPO STAFFETTA. Per ora Monica, Elisa, Pina, Sonia: si preoccupa di pensare e organizzare le iniziative di “presenti, differenti” coordinandosi con gli altri gruppi, partecipando al comitato direttivo, occupandosi degli eventuali finanziamenti, patrocini, ecc. Un lavoraccio. Chiaramente informeranno via via il gruppo dei passaggi fatti, delle decisioni prese eccetera, in modo che potremo criticare e soprattutto farci venire nuove luminose idee l’ultimo giorno utile.

2. Gruppo questionari. Per ora nessuna volontaria. Si occupa di organizzare la distribuzione nel modo più capillare possibile (ripeto: solo alla facoltà di lettere), di raccogliere i questionari restituiti, di analizzarli o almeno leggerli e di riportare al gruppo il risultato.

3. GRUPPO GLOSSARIO. Per ora Valentina e Lola. Si occupa di pensare studiare e organizzare le forme migliori con cui, come gruppo, possiamo arrivare alla riflessione sulle parole ed eventuale ri-significazione. Partiamo dall’oggetto per smuovere le acque: questo gruppo si occupa di coordinare le presentazioni degli oggetti (li chiamo così per brevità) e ipotizzare i modi di proseguire e concretizzare il tutto (= quando sono pronte con le ipotesi fanno mettere all’odg: discussione sul glossario… capito? In realtà il lavoro dei “sottogruppi” è soprattutto coordinamento, e questa apparente sistematizzazione di compiti serve solo per conservare energie spontanee senza impantanarci).

Personalmente non metterei altra carne al fuoco… ma ovviamente se ci sono persone che pensano propongono e chiedono di seguire altri progetti, compatibilmente con le forze di tutte, si facciano avanti che ne parliamo.

A questo proposito: ci devono essere due persone che si alternano nel fare i report e a cui ci si rivolge per inserire punti e questioni all’ordine del giorno. Chi lo fa?

Per i prossimi mercoledì ci organizzeremo così:

- riferimenti su passi avanti, decisioni prese, ecc. solo se messe all’odg dal gruppo che si occupa della questione.

- presentazione degli “oggetti” nell’ordine stabilito dal gruppo che si occupa del glossario.

NOTA BENISSIMO: un odg di mercoledì prossimo non c’è perché aspetto le vostre risposte. Sarebbe meglio che le scriveste come commenti a questo post, per avere un miglior quadro di insieme. Io ve lo spedirò anche per email, comunque, perché possa raggiungere tutte.

Last but not least, secondo me c’è la necessità di risintonizzarsi un po’, per avere la tranquillità, la leggerezza e la fiducia necessarie perché funzioni il percorso di presentazione degli oggetti. Non è un caso, secondo me, che l’abbiamo sempre rimandato, che da un po’ di tempo ci avvertiamo “ferme”, eccetera. All’inizio avevo pensato di proporre qualche incontro di ri-posizionamento esplicito delle persone nel gruppo, magari guidato da Monica che fa questo lavoro nella formazione. Ma dopo il caffè e la chiacchierata mi è sembrato invece che fosse un po’ troppo, che ci fermasse ancora, che non ci fosse bisogno. Insomma, mi sono convinta che a risintonizzarci in fondo basterà una cena, un incontro extra, fuori. Martedì o mercoledì? Le adesioni sono aperte.

Mi sembra di aver detto tutto, in ogni caso, come disse quello, se sbalio mi corrigerete. Baci

martedì 3 marzo 2009

ODG 4 marzo

ALTRIMENTI MI SCORDO: abbiamo la copia della locandina delle proiezioni in pdf? La mettiamo sul Blog?

Care, ecco un possibile ordine del giorno per il prossimo incontro e un riassunto delle cose emerse nello scorso. Riteniamo fondamentale darci un'ORGANIZZAZIONE: siamo passate da una fase tutta conversativa, di piacevole straripamento emotivo e ben poca progettualità a una fase tutta progettuale, al punto che il gruppo sembra improvvisamente diventato una società di organizzazione di eventi quotata in borsa. Ora va trovato il giusto mezzo.
Le cose da fare sono molte, ma tutte abbiamo espresso l'esigenza di non lasciare indietro la componente di confronto e, soprattutto, il percorso teorico.
Dal mio punto di vista, che so comune ad altre, i progetti (il questionario, la staffetta in tutte le sue varie declinazioni) non costituiscono interventi alternativi o addirittura alieni al percorso teorico, ma complementari allo stesso; o meglio, è un fare che diviene implementazione, traduzione concreta di un sapere e sentire. Tuttavia, è necessario che questo sapere sia prima condiviso, elaborato, costruito insieme, e che il sentire si moduli e si rimoduli accogliendo ogni volta le nostre reciproche diversità, per confluire in una comune differenza. Il mondo intorno a noi sta esplodendo, la differenza è negata laddove è palese (“sono stupri etnici, sono problemi di coppia, il femminsimo non c'entra niente”) e è invocata come una formula magica laddove mancano soluzioni al proprio malessere (“voglio una donna combattiva, determinata, consapevole -dice lo stilista nonsochi ai microfoni del tg1 - perché credo che la risposta alla crisi possa provenire solo dalle donne, solo loro possono tirarci fuori da questa epoca buia”). Griffate o meno, noi le risorse ce le abbiamo, e ora è il momento di fare sul serio, e senza la capacità critica che viene dalla teoria, per come la vedo io, niente diventa serio e tutto diventa friabile.
Forza, il percorso è lungo: lo vedo come un viaggio che ci porterà continuamente fuori e dentro di noi, in cui il pensiero, lo scritto, l'immagine, la parola prodotta dagli altri ora risuonerà ora striderà con la nostra e con quelle delle nostre compagne, e ognuna di noi cercherà un punto di innesco o troverà un punto di frattura nelle esperienze e nelle posizioni intellettuali espresse da altri.
Il viaggio è lungo, ripeto, e forse siamo un po' in ritardo, ma personalmente non vedo l'ora di iniziare. Per farlo, secondo me dobbiamo procedere come segue.

ORDINE DEL GIORNO PER MERCOLEDI' 4 MARZO:

Un'ora per il punto 1) e un'ora per il punto 2)

1. DIVISIONE IN GRUPPI: è l'unico modo per proseguire i percorsi intrapresi in modo parallelo ai seminari, così da lasciarsi sempre almeno un'ora, ma anche un'ora e mezzo, alla discussione. I gruppi funzionano autonomamente, e le persone che appartengono a ciascuno si raccordano fra sé. Operano, prendono decisioni, e riferiscono al seminario. Ci saranno volte in cui le decisioni da prendere sono importanti, o magari sorgono dei problemi, e allora dovremo discuterne insieme per più di mezzora; ma la maggior parte delle volte si tratterà solo di riferire e aggiornare, e in quel caso la discussione teorica sarà ampia.

Io penso che per mercoledì prossimo è sufficiente ricapitolare quello che abbiamo “in pentola” e esprimere le nostre preferenze. Cerco di fare una ricognizione per agevolare il lavoro:

-a) Questionario: distribuzione e poi raccolta e forse elaborazione dati, ma senza fretta (bastano 2 persone, che poi passano ad altro gruppo se vogliono)

-b) Glossario: che per adesso è divenuto “discussione degli oggetti culturali”. Ci vuole una persona che tenga il polso di questo importante percorso: logisticamente, deve prendere le “prenotazioni”, cosa che può fare anche via mail di settimana in settimana. L'ideale sarebbe che questa persona provasse, se siamo d'accordo, a stendere un calendarietto anche su base tematica. Possiamo comunicare a lei cosa intendiamo portare e, se non è oggetto noto, spiegare in due parole di che parla/che tematiche affronta, così che la coordinatrice possa accorpare nello stesso giorno o in sequenza gli interventi che sono affini. Inoltre, la coordinatrice dovrebbe secondo me pensare a come raccordare la fase della presentazione di un testo, brano, film e tutta la discussione che ne seguirà, con la costituzione appunto di un glossario (quali riflessioni raccogliere intorno a quali termini? Come procedere? Non so, la butto lì...)

-c) Staffetta. Qui il discorso è lungo, perché la staffetta comprende un sacco di interventi e attività. Propongo di dividersi in gruppi anche per queste attività, nel senso che ognuna si fa carico di qualcosa e procede in autonomia. Per mercoledì io credo sia sufficiente stabilire chi è interessato alla Staffetta e poi, all'interno di quel gruppo, vengono divisi i compiti in base agli interessi e disponibilità (canti della Pia? Cineforum? Tavola rotonda? Ecc.). Monica ha il polso della situazione e sa quali e quante cose devono essere fatte, quindi se le va potrebbe essere lei a coordinare questo gruppo. Ricordiamo che entro il 30 marzo dobbiamo dare scaletta dei nostri interventi. Quello che comunichiamo deve essere fatto, ma in ogni caso si può aggiungere altre iniziative anche in seguito.

2. INIZIAMO CON GLI OGGETTI: CHI PRESENTA IL SUO MERCOLEDI' 4?